Avvenire di Calabria

I medici cantano «Fai rumore» per i piccoli del Bambin Gesù

Redazione Web

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L’indice sinistro fa il barrè, mentre le altre dita prendono posizione sulle corde per dar vita all’accordo di sol bemolle. Si riesce ad arpeggiare bene anche indossando i guanti sterili e abbracciando la chitarra con il camice monouso. Un grappolo di note rompe il silenzio passando il testimone alle parole, a cui affida un messaggio: «Fai rumore». E continua: «Sai che cosa penso, che non dovrei pensare, che se poi penso sono un animale e se ti penso tu sei un’anima, ma forse è questo temporale che mi porta da te…». Non siamo sul palco di Sanremo e a cantare non è Diodato, il vincitore della 70esima edizione con la canzone Fai rumore. Non tutti hanno potuto varcare la soglia del teatro Ariston e non tutti hanno potuto seguire il Festival comodamente seduti sul divano di casa. Ma la musica arriva ovunque. Anche in una camera sterile dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove Martina, lunghi capelli neri fermati da un elastico viola, sta lottando per tornare a stare bene. A cantare questo pezzo è Francesca, infermiera di cardiologia. Dirige l’orchestra Adriano, con la sua chitarra. Cuffia di Harry Potter in testa e mascherina sulla bocca, Francesca si fa cullare dalle note della chitarra, mentre segue il testo su uno smartphone (spartito versione 2.0) fissato sulla sponda del letto. Il video è stato pubblicato giorno 11 febbraio, sulla pagina Facebook dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù (Clicca quì per vedere il video). «Per la Giornata del malato – si legge sul post – dedichiamo a Martina e a tutti i nostri pazienti la bellissima canzone di Diodato». Anche quest’anno, per la Giornata del malato, al Bambino Gesù dottori e pazienti si sono scambiati i ruoli nel grande ambulatorio a cielo aperto, allestito nel cortile dell’ospedale. C’era pure l’ambulanza dello zucchero filato, dove campeggia una scritta: «con dolcezza sei curato, il bacino è il tuo vaccino, la terapia è una carezza che di manda a casa in tutta fretta». Ma non tutti i piccoli pazienti sono riusciti a scendere. Alcuni di loro, come Martina, devono stare in stanze speciali, perché hanno bisogno di essere protetti da eventuali infezioni. Stanze dove, a volte, il silenzio è innaturale. Soprattutto se sono stanze abitate dai bambini che, si sa, hanno il rumore nel sangue. Continua il testo della canzone a riecheggiare nel reparto: «Ho capito che per quanto io fugga, torno sempre a te, che fai rumore qui, e non so se mi fa bene, se il tuo rumore mi conviene, ma fai rumore sì, che non lo posso sopportare questo silenzio innaturale tra me e te». Francesca termina di cantare e per lei ci sono gli applausi di Martina, che – incantata – ha seguito l’esibizione seduta sul letto, e quelli della sua mamma, che ha ripreso tutto con lo smartphone. «Bravi!» si sente in sottofondo. In pochi giorni il video ha avuto oltre centomila visualizzazioni. E in mezzo ad una pioggia di cuoricini rossi, sono state fissate le prossime date della “tournée” di Adriano e Francesca. «Preparati Adriano – scrive Veronica –   che non appena Gaietta è pronta, torneremo a cantare ‘Ultimo’ in corsia». «Ma fai rumore sì, che non lo posso sopportare questo silenzio innaturale, e non voglio fare a meno ormai di quel bellissimo rumore che fai». La musica che arriva ovunque, la musica che riscalda il cuore.

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