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Il paradosso dei servizi psichiatrici. Circa trent’anni di attesa e non si intravede l’ipotesi di una soluzione per una vicenda, quella dei servizi psichiatrici residenziali (tutti gestiti da enti del terzo settore senza fini di lucro) nel territorio metropolitano di Reggio Calabria, che ha del paradossale.
Ancora ad oggi, nonostante le strutture si siano adeguate ai requisiti richiesti ed abbiano prodotto regolare istanza già nel 2018, denuncia il Forum del Terzo settore, «la Regione non ha proceduto ad avviare e definire l’iter di accreditamento dei servizi. Una condizione che oltre a lasciare nel precariato esperienze che da quasi 30 anni rispondono quotidianamente ai bisogni di un territorio povero di servizi, determinano da circa 5 anni un blocco dei ricoveri che costringe i familiari di persone con problemi psichiatrici a ricercare ricoveri non semplici fuori provincia e spesso fuori regione, molte volte senza riuscire a trovare soluzioni adeguate». Insomma un ulteriore paradosso di un settore, quale quello dei servizi psichiatrici, che stenta a uscire dallo stallo in cui da anni si trova.
Una situazione con tante ombre, a cui si aggiunge, secondo il Forum del Terzo settore, la sostanziale inesistenza di servizi alternativi, diurni o di prossimità, che possano perlomeno alleviare le condizioni di fragilità e sofferenza dei pazienti psichiatrici e delle loro famiglie. «Assistiamo ormai da anni - prosegue la denuncia - ad un rimpallo di responsabilità, ma la situazione, che pure sembrerebbe di facile soluzione, ancora non si sblocca. Gli enti gestori hanno appreso la notizia, tanto attesa, dell’approvazione del documento Rete Territoriale che, a quanto veniva detto, rappresentava l’ultimo ostacolo prima dell’avvio dell’iter di accreditamento. Ma purtroppo, a distanza di oltre quattro mesi, nulla è ancora avvenuto».
Il Forum del Terzo Settore Metropolitano, come ribadito nelle scorse settimane, esprime il pieno sostegno alle ragioni di utenti e familiari, enti gestori, lavoratori e lavoratrici e chiede che venga immediatamente formalizzato un accreditamento provvisorio a tutti soggetti ad oggi coinvolti nel servizio fino a conclusione del procedimento di accreditamento istituzionale con esplicita previsione dello sblocco dei ricoveri. Auspica, inoltre, che «tutta vicenda possa essere trattata ad un tavolo istituzionale con la presenza delle rappresentanze interessate (Forum Terzo Settore, organizzazioni sindacali, enti datoriali) e della parte pubblica (Asp, Dipartimento Regionale alla Salute, Commissario Straordinario al Piano di rientro), perché si possa porre fine a quella che è diventata una questione di civiltà e giustizia sociale».
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