
A Bova cerimonia di commemorazione per Sergio Cancellara
Il vicesindaco di Bova, Marino: «opera di recupero di una memoria dimenticata» È fissata per
Bova ringrazia monsignor Morosini. Il 5 maggio è una data importante per la Chiesa reggina, è la festa di San Leo, compatrono della diocesi reggina-bovese e patrono di Bova. Condizionata anche quest’anno dalla pandemia, come concordato dal sindaco Santo Casile e dal parroco dono Leone Stelitano, la solenne cerimonia religiosa si è svolta nella piazza principale del paese, cuore pulsante della cittadina grecofona.
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Le celebrazioni hanno preso il via con l’esposizione, già dalle prime ore del giorno, delle sacre reliquie del santo monaco basiliano, contenute nell’artistico Busto argenteo, mentre sul pianerottolo del municipio è stato eretto un grande altare per la celebrazione della santa messa.
Come già per tutti gli anni di episcopato, non ha mancato a questa importante ricorrenza annuale, l’arcivescovo Fiorini Morosini, amministrazione apostolico della diocesi. Quest’anno la festa ha assunto una doppia particolare connotazione. Sia per le limitazioni della pandemia che ha limitato la partecipazione dei fedeli, ma anche perché coincisa con l’ultimo periodo di episcopato di monsignor Morosini.
Il presule, visibilmente emozionato, nella sua omelia ha esortato i fedeli a seguire le orme del grande taumaturgo Leo, la cui vita è stata contrassegnata dalla preghiera e dal raccoglimento nella solitudine dei Campi di Bova, oltre che nell’esercizio della carità, raffigurato dalla pece che tiene nella mano tramutata in pane per i più bisognosi.
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Al termine della celebrazione, il primo cittadino a nome di tutta la comunità della «chora tu Vua» ha ringraziato l’arcivescovo per il bene fatto durante il suo ministero pastorale. Come segno tangibile l’Amministrazione comunale ha fatto dono di una pergamena, molto gradita. «Il popolo bovese – è scritto nella pergamena – da subito si è sentito un figlio prediletto, l’ha vista presente, soprattutto nelle festività religiose in onore dei Santi patroni San Leo e san Rocco., ne ha ammirato la fede viva nelle sacre cerimonie, ascoltato le sapienti omelie e fatto tesoro dei saggi insegnamenti, avvertita la partecipazione alle gioie come pure ai dolori e alle sofferenze, soprattutto in questa angosciante pandemia».
Il vicesindaco di Bova, Marino: «opera di recupero di una memoria dimenticata» È fissata per
Il 2 agosto 1969, Giuseppe Fiorini Morosini è stato ordinato sacerdote. Un lungo cammino iniziato 55 anni fa, ispirato all’amore per Gesù di San Francesco di Paola.
Manca ormai poco alla giornata di festa di domani che unirà la famiglia del Seminario Pio XI all’intera comunità diocesana.