
Il libro: “Là dove termina la notte”, l’ultima fatica di Angelo Palmieri
Un raccontare e un raccontarsi, un porsi dinanzi ad una persona o ad una situazione
Come aumentare la tolleranza in una società di "urlatori" (o haters come dir si voglia)? La risposta arriva da un editore reggino, Roberto Laruffa, che in vista della Giornata mondiale del Libro (23 aprile) invita tutti a prendere in mano un volume piuttosto che addormentarsi consultando spasmodicamente i propri Social network.
A molti il libro potrebbe ormai sembrare un oggetto desueto, poco pratico, non necessario. Persino nei luoghi più deputati a farne elemento di riferimento, talvolta viene sostituito da ricerche on line, appunti o altre diavolerie. E mi capita sempre più spesso di entrare in case dove non esistono librerie, addirittura dove non si scorge la presenza di un solo libro, fosse pure di ricette di cucina. Eppure la filiera mantiene ancora numeri occupazionali importanti. Editori, librai, autori, distributori, così come i tanti tecnici di vario genere del settore, quali stampatori, organizzatori di eventi legati al libro, ecc. rappresentano un mondo pieno di fermento e di vitalità.
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Chi svolge i mestieri del libro, lo fa con grande passione ed entusiasmo. E malgrado le situazioni a cui accennavo sopra, le vendite dei libri confermano dati confortanti. Evidentemente, ci sono veri e propri consumatori seriali di libri, e altri che non ne leggono nemmeno uno. I Social certamente allontanano dal libro.
Si trascorrono tante ore col cellulare, spesso polemizzando, anche in maniera violenta. Vi si scaricano tutte le proprie frustrazioni. Giovani e adulti fanno di tutto sui loro canali social preferiti, e sui gruppi. Ma la maggior parte di ciò che si fa o si guarda sui Social rappresenta contenuti vuoti e banali. Se si impiegasse nella lettura di libri solo la metà del tempo che si utilizza sui Social, quanti ne leggeremmo in un anno? Tanti. E invece di tirare fuori il peggio di noi, ci potremmo approcciare al quotidiano con più serenità, con spirito critico, con maggiore capacità di analisi.
Svilupperemmo di più la nostra fantasia e miglioreremmo il nostro linguaggio e la nostra scrittura. Ci approcceremmo di più alla tolleranza e alla capacità di confronto. Bisogna insistere a far avvicinare i bambini e gli adolescenti alla lettura. Bisogna ripartire dalle biblioteche, renderle efficienti, ospitali, accattivanti. La scuola dovrebbe, insieme con la famiglia, educare alla lettura, e le classi dovrebbero essere guidate nella scelta dei libri e nelle biblioteche.
PER APPROFONDIRE: Case editrici, tra innovazione e identità: la sfida di Laruffa
Il libro va reso attraente, esaltandone il fascino e l’opera d’arte che rappresenta. Il libro è il frutto di un insieme di artigianalità e professionalità: creatività grafica, impaginazione, inchiostri, taglio, cucitura, plastificazione delle copertine, cartonatura. Che la giornata mondiale del libro di quest’anno possa essere d’auspicio e di riflessione. Che possa portare a tante nuove iniziative vincenti che sensibilizzino e che stimolino ad avvicinare alla lettura, “conquistando” tante nuove adesioni.
* Editore
Un raccontare e un raccontarsi, un porsi dinanzi ad una persona o ad una situazione
Firmato il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico tra Fnsi (Federazione nazionale stampa
“Ribellarsi alla notte, una storia di Natale”. È questo il titolo dell’ultimo libro di Mimmo