Giornata migrante e rifugiato: domani e venerdì le celebrazioni nella diocesi di Ragusa
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Layla, Chen, Ariella e Reem, Daoud, suor Nabila, Maoz e Aziz: sono solo alcuni dei nomi dei protagonisti delle storie di speranza e di coraggio che riempiono le pagine del libro (TS Edizioni) “Gli irriducibili della pace. Storie di chi non si arrende alla guerra in Israele e Palestina” della giornalista di ‘Mondo e Missione’, Chiara Zappa, che esce oggi, 20 settembre, a pochi giorni da quel 7 ottobre di un anno fa che sta costando una guerra terribile con decine di migliaia di morti e feriti. Dieci storie che vanno oltre il dolore e il trauma e che raccontano il rifiuto della logica dello scontro per abbracciare quella della convivenza possibile. Nel libro, si legge subito nell’introduzione, si racconta di Aziz e del suo progetto visionario di aprire una piccola agenzia di viaggi che, attraverso il turismo, aveva l’ambizione di fare cadere i muri di diffidenza reciproca; di Layla, che nella Cisgiordania assediata osa parlare di perdono nel nome di un figlio strappatole ancora in fasce; di Ariella e Reem, donne per la pace sui due lati opposti del muro; di Samah e Nir, abitanti di un villaggio bi-nazionale che è un sogno ostinato in mezzo alla tempesta. E poi di Chen, un tempo ufficiale dell’esercito israeliano che ha abbandonato la divisa e combatte l’occupazione attraverso il teatro; di suor Nabila, che per mesi ha cercato di mantenere viva l’umanità sotto le bombe di Gaza; e di Daoud, che nella sua fattoria minacciata dalle ruspe e dai coloni ha creato un presidio di dialogo e di resistenza pacifica”. Sono loro gli “irriducibili della pace”, descritti dall’autrice, che “spesso sono liquidati come folli, ingenui, illusi. Ma l’utopia che inseguono è in realtà la forma più chiara di pragmatismo. Perché è ormai evidente a chiunque che la forza, anche la più soverchiante, non potrà mai garantire incolumità e benessere a nessuna di queste due comunità talmente vicine da essere inseparabili, destinate a convivere, dal fiume al mare, con gli stessi diritti e uguale dignità, entrambe libere dal fanatismo e dalla discriminazione”. “Ho ascoltato le loro storie – e altre ancora – e ho deciso di raccontarle – scrive Zappa -. Perché sono questi testimoni, e non i predicatori dell’odio, le avanguardie dell’unico futuro possibile nel cuore ferito del Me[1]dio Oriente”. Il libro contiene anche la Prefazione dell’artista israeliana Achinoam Nini, in arte Noa.
Fonte: AgensirGiornata migrante e rifugiato: domani e venerdì le celebrazioni nella diocesi di Ragusa
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