Avvenire di Calabria

Nella solennità del patrono San Vitaliano

L’invito di Bertolone: passiamo alla ”logica del noi”

Le parole dell'arcivescovo di Catanzaro-Squillace

Giovanni Scarpino

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«Coltivare il bene comune, richiede tutta la nostra collaborazione, le nostri mani, la nostra intelligenza, il nostro cuore». Così l’arcivescovo Vincenzo Bertolone, nella solennità di san Vitaliano, patrono della città di Catanzaro e dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Presenti alla concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Catanzaro l’arcivescovo emerito, Antonio Cantisani, presbiteri, religiosi e religiose, fedeli laici e autorità. A tutti Bertolone ha chiesto di attualizzare l’insegnamento di san Vitaliano, in un tempo in cui indifferenza, egoismo e prepotenza segnano ferite profonde nella nostra civiltà. Il presule ha evidenziato come la maggior parte dei beni dai quali dipende la felicità individuale sono pubblici e comuni: il lavoro, la sicurezza, la vita familiare, l’amicizia, l’inquinamento, il traffico, l’ambiente, la fiducia nelle istituzioni, un parco, l’ozono nell’atmosfera e molto meno da: divani, tv, telefonini, case comode o automobili. «Quando nasce soltanto dalla ricerca del proprio interesse privato – ha detto monsignor Bertolone –, il bene comune viene distrutto, mentre se lo vogliamo conservare tra le persone deve scattare la “logica del noi”, e così far diventare quel “bene di nessuno” un “bene di tutti”». Al mondo politico e alla istituzioni Bertolone ha chiesto maggiore attenzione verso i migranti, i rom ed i diseredati, rendendo le periferie della città più ospitali e vivibili. «Portando il simulacro del santo patrono per le vie della nostra città – ha detto a fine processione Bertolone –, abbiamo voluto chiedere al Signore ed al santo protettore, il rispetto del territorio e della casa e del bene comune. Bando alla calunnia contro il prossimo; si, invece, ad un impegno collettivo per fare rete in famiglia, nella società e nei servizi; per ridare ai giovani fiducia ed il desiderio di formare famiglie».

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