Avvenire di Calabria

Maggio è il mese mariano per eccellenza

Maria, madre della Carità

È la guida dei credenti di tutti i tempi

Antonino Pangallo

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Betlemme, su un angolo dell’alto muro, a due passi della lunga fila di macchine che attende di poter passare il check point, è affrescata la “Madonna del muro”. Qui ogni settimana si invoca Maria affinché sia abbattuta ogni separazione. Maria è la madre della carità. Ella sempre si è trovata e si trova nei tornanti della storia, lì dove ci si può chiudere nello splendido, illusorio isolamento o aprirsi alla novità di Dio. La penso mentre lascia Elisabetta. Era andata ad aiutarla. In fretta aveva raggiunto la montagna per cantare con la cugina il magnificat. Dio ribalta i progetti dei potenti e sceglie vie piccole, nascoste ma rivoluzionarie. Maria magnifica il Signore e serve l’anziana Elisabetta. Non pensa a se stessa ma tutto diviene in lei servizio di amore dal momento che ha creduto. L’iconografia dell’Annunciazione ha rappresentato spesso la Madre di Dio immersa nella lettura della Parola, tuttavia, mi piace immaginarla ad attingere acqua alla fonte nel momento in cui l’Angelo la visita. Ed in fondo, ascoltare con la mente ed il cuore non è forse vivere in stato di servizio permanente? Il rischio sempre in agguato è quello di non riuscire a cogliere come la vita credente non può e non deve separare annuncio, preghiera e servizio, pena il tradimento dell’evento pasquale. Maria è donna di carità a Betlemme nella provvisorietà del viaggio e nel calore della mangiatoia. Qui è madre povera, ricca di tenerezza, accanto ad ogni donna, custode della vita. Maria è donna di carità nella quotidianità di Nazaret. Accanto a Giuseppe, alleva Gesù per prepararlo alla vita e da Lui è educata. Sono gli anni della carità concreta, lunghi anni di ascolto, disponibilità e servizio, segnati dal dono ma anche dalla “perdita” di questo Figlio che è del Padre e delle cose del Padre deve occuparsi. Maria è donna di carità quando osserva discreta la diffusione del regno. Gesù avanza tra discepoli, le folle lo cercano, la misericordia è in azione. E lei prega e segue, discreta, rimanendo fuori quando il Figlio proclama beati non i consanguinei ma coloro che ascoltano la parola e la vivono. Maria è donna di carità ai piedi della croce dove la spada che le trapassa l’anima diviene nuova fecondità. Accolta da Giovanni diviene madre dei discepoli, servendo la custodia la comunità credente. Maria è donna di carità accanto a Giovanni sul finire dell’esistenza. Il dono dello Spirito ha ricolmato i discepoli. Essi sono ormai in viaggio sui sentieri del mondo per annunciare l’evangelo e lei serve per amore in silenzio. Guardare a Maria è contemplare la capacità di ascolto e di azione. Ciò è evidente a Cana di Galilea dove si accorge dei boccali vuoti di vino. Vede il problema ed interpella Gesù. Gli otri nuovi si schiudono per il suo intervento e lei scompare, custodendo nel cuore la parola forte del Figlio che richiama all’ora del Calvario, quando dal costato trafitto, il sangue sarà donato. Il servizio di Maria non è solidarismo o beneficenza. Nasce dall’ascolto ed è proteso al martirio. Maria è sempre lì dove l’essere umano soffre e geme: dalla corsia di un ospedale alle fredde celle di un carcere; dalle sale di attesa chemioterapiche ai giacigli dei morenti. Sempre troviamo Maria. Lei è madre e la madre non manca mai all’appuntamento della prova dei figli. Una donna malata di cancro mi ha detto di aver trovato serenità, mentre attendeva che l’anestesia facesse effetto, solo dal posare lo sguardo su un’immagine della Madonna. Lo scorso dicembre durante una veglia di preghiera, discretamente, alcune ragazze hanno portato sulle spalle per un breve tratto la statua della Madonna. Maria è anche lì dove la peccatrice è violata ed attende e spera di divenire Maddalena redenta. La “Madonna del muro”, impressa sul cemento divisorio di Betlemme e di ogni confine, rimane segno eloquente di Maria, donna della carità. Guardiamo a lei che piange e a piangiamo con lei; ascoltiamo con lei; preghiamo con lei; serviamo con lei i piccoli, la chiesa ed il mondo. Continuiamo a farci con lei servi per amore, anche quando l’andare avanti trova i nostalgici dell’antico, le cricche dominano, l’organizzazione nasconde il vuoto, Pilato si lava le mani credendo agli incantatori, i trenta denari imbrigliano il cuore. Maria è la povera del Signore che rende ricco il mondo del nostro vero tesoro: Gesù. E noi, poveri, riceviamo da lei il dono della Carità.

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