Avvenire di Calabria

Il piccolo borgo è stato scelto dagli organizzatori in quanto è attraversato dall'antica via Popilia che con molta probabilità fu percorsa dal Santo

Melia, San Gaetano Thiene tappa del Cammino di Sant’Antonio

I giovani della parrocchia felici per quella che definiscono un'importante esperienza sinodale vissuta insieme

di Redazione Web

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La parrocchia del piccolo borgo, guidata da padre Pasquale Triulcio (Pfi), è stata scelta dai frati e dagli organizzatori di Padova del Cammino di Sant'Antonio perché proprio il territorio di Melia è attraversato dall’antica Via Popilia. Molte sono le probabilità che la strada sia stata percorsa dal Santo.

La Via Capua - Regium (Via ab Regio ad Capuam), nota anche come Via Popilia o Via Annia, è la strada più importante dell'antichità nel meridione d'Italia, costruita nel 132 a.c. per ordine della magistratura romana che chiedeva una strada che congiungesse agevolmente Roma con la "Civitas foederata Regium", estrema punta della penisola italica.


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Ecco dunque il Cammino di Sant’Antonio, Oltre 1.800 chilometri; oltre 3 milioni di passi; 19,5 chilometri di media; 9 regioni attraversate; 42 diocesi incontrate; 92 tappe; 103 giorni di impegno (alcune domeniche, come già facevano i pellegrini medievali, la staffetta sosterà); 45.919 metri di salite, e altrettanti di discese; 12 tappe molto impegnative; 29 impegnative; 25 medie; 25 facili. «La comunità cristiana e civile di arrivo è “ospitante” – ci dicono i frati – dei pellegrini e dell’iniziativa, ma anche… di sant’Antonio, dal momento che portiamo con noi, in uno speciale zaino porta reliquiario, una reliquia “ex ossibus” di sant'Antonio che affidiamo loro fino alla ripartenza successiva.

Un passaggio molto delicato per il quale sono stati contattati i 42 vescovi delle 42 diocesi attraversate dal percorso, e a cascata le 92 comunità sedi di tappa». Quindi possiamo dire di aver vissuto un vero e proprio evento “sinodale”, per il lavoro di preparazione svolto insieme, il coinvolgimento di Istituzioni e associazioni, ma soprattutto per… la strada percorsa insieme. Una “strada” di fede e spiritualità con lo sguardo rivolto anche alla dimensione sociale e lavorativa.

Diversi i locali preposti all’accoglienza e al ristoro dei “camminatori”, vari panifici ed altri esercizi commerciali coinvolti, il tutto accompagnato dall’ospitalità tipica delle nostre terre che trasudano fede e cultura. Luoghi che, se supportati da strade e infrastrutture adeguate, potrebbero divenire mete turistiche e culturali ambite.

Melia tappa del Cammino di Sant'Antonio, la gioia dei ragazzi

A coronamento di tutto la preghiera e la Concelebrazione presieduta da Padre Francesco Vivona (Pfi). «Ogni iniziativa nasce in un contesto – spiega fra Roberto Brandinelli, ministro provinciale della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova –. Il pallottoliere della storia ci offre tre significativi anniversari ottocentenari in successione che stanno caratterizzando dal punto di vista antoniano il triennio 2020-2022 e che diventano opportunità per tornare a interrogare la figura di Antonio di Padova».


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«Anche papa Francesco ci ha incoraggiato a celebrare questi anniversari antoniani. Parliamo degli 800 anni di vocazione francescana di Antonio (1220), del suo primo arrivo in Italia, naufrago in Sicilia, del suo primo incontro con san Francesco (1221), del suo “svelamento” con la predica di Forlì (1222), quando tutti i presenti poterono per la prima volta apprezzare la sua capacità ed efficacia di evangelizzatore. La dimensione dell’annuncio, il mandato di far conoscere Gesù tra la gente rimarrà il suo tratto distintivo per il resto dei suoi giorni. Ecco il perché del Progetto “Antonio 20-22”, ed ecco il perché del tornare sulle strade percorse da Antonio 800 anni fa, nel segno dell’incontro».

Non resta che camminare insieme, o per meglio dire “sinodalmente”, magari riscoprendo strade antiche ma sempre nuove.

I giovani della parrocchia di San Gaetano Thiene

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