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“Amici, oggi inizia la seconda parte della quarta trasformazione della vita pubblica messicana”. Con queste parole Claudia Sheinbaum, prima donna presidente del Messico, si è insediata ieri, promettendo continuità con l’azione del predecessore e compagno di partito, Andrés López Obrador. “Nel nostro governo garantiremo tutte le libertà, libertà di espressione, libertà di stampa, libertà di riunione, libertà di mobilitazione. La libertà è un principio democratico e noi siamo democratici, i diritti umani saranno rispettati e non useremo mai la forza dello Stato per reprimere il popolo”, ha aggiunto, promettendo di promuovere politiche di uguaglianza di genere, un maggiore salario minimo, la riduzione della settimana lavorativa a 40 ore. Tra i capi di Stato presenti, c’erano i presidenti del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva; del Cile, Gabriel Boric; della Colombia, Gustavo Petro; di Cuba, Miguel Díaz-Canel; dell’Honduras, Xioamara Castro; della Repubblica Dominicana, Luis Abinader; del Guatemala, Bernardo Arévalo; la first lady degli Stati Uniti, Jill Biden.
Il Progetto nazionale per la pace, espressione dell’impegno della Chiesa messicana (Conferenza episcopale, religiosi, laici, Compagnia di Gesù), in una nota diffusa ieri e pervenuta al Sir, chiede alla presidente un forte impegno su pace e sicurezza, offrendo collaborazione: “Nel suo primo giorno di mandato, vogliamo esprimere la nostra volontà di continuare il dialogo per costruire la pace di cui il Messico ha bisogno. Le grandi sfide che dobbiamo affrontare nel Paese ci impongono di dare priorità al terreno comune per progredire nella ricostruzione del tessuto sociale, della sicurezza e della giustizia. L’emergenza umanitaria che molti comuni del Paese stanno vivendo a causa della violenza cronica, degli sfollamenti forzati o dei fenomeni naturali può essere superata solo con la partecipazione dei diversi settori sociali. La responsabilità è immensa, ma anche l’opportunità di fare squadra con il governo da lei guidato”.
Accenti simili in un ulteriore messaggio della Conferenza episcopale messicana: “Crediamo che nel momento in cui, per la prima volta, una donna diventa presidente della Repubblica, saprà dare prova di grande sensibilità e rispetto, promuovendo tutto ciò che giova al bene e allo sviluppo sociale di tutti i cittadini”. La Cem prosegue evidenziando alcune priorità per l’azione della presidente: “Ci sembra che la realtà parli da sola e richieda, da subito, politiche pubbliche che garantiscano la sicurezza dei cittadini, superino la povertà e le disuguaglianze, promuovano l’unità nazionale e l’armonia tra tutti”.
Fonte: Agensir