Avvenire di Calabria

Migranti: diocesi Vicenza, “passare dalla gestione emergenziale ad un’accoglienza integrata e strutturale”. L’esperienza dei Cas

di Redazione Web

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Passare da una gestione di tipo emergenziale dell’accoglienza ad una più integrata e strutturale. E’ l’auspicio della diocesi di Vicenza che, pur affermando in una nota la priorità del “diritto a non essere costretti a migrare dalla propria terra”, e ad impegnarsi “per promuovere la pace, la crescita economica e migliori condizioni sanitarie nei paesi più poveri del mondo”, ricorda che “la Chiesa ribadisce anche il valore e il dovere dell’accoglienza e della tutela della dignità e dei diritti umani dei migranti”. Di qui la necessità, “anche alla luce delle recenti tensioni legate all’arrivo in città e provincia di nuove persone migranti”, di “passare, con la collaborazione di ciascuno, da una gestione di tipo emergenziale dell’accoglienza ad una più integrata e strutturale, coinvolgendo i singoli amministratori locali e le comunità nel trovare soluzioni che offrano efficaci percorsi di integrazione”. Di qui il richiamo all’esperienza delle piccole accoglienze diffuse sul territorio, realizzata dalla diocesi vicentina da ormai più di dieci anni.

“Quelle coordinate come Cas (Centri di accoglienza straordinaria) da Caritas diocesana vicentina attraverso l’Associazione Diakonia onlus – spiega il direttore don Enrico Pajarin – sono attualmente sette, per un totale di 29 persone accolte, di cui una decina arrivate in questi ultimi giorni, cui si aggiungono altre 4 accoglienze, al di fuori della modalità dei Cas, per 21 persone. Oltre alle esperienze gestite direttamente da Caritas diocesana, vi è un’altra quarantina di esperienze di comunità parrocchiali che, mettendo a disposizione canoniche o appartamenti di proprietà, o collaborando mediante i volontari con altri enti gestori dei Cas promuovono un’accoglienza di più di 200 persone”. “Quando si coinvolgono le comunità locali e i volontari”, prosegue il sacerdote, “emergono opportunità abitative e percorsi di inclusione lavorativa che sarebbero impensabili senza questa valorizzazione della sussidiarietà. Caritas diocesana vicentina – conclude – è disponibile ad accompagnare altre comunità parrocchiali che vogliano approfondire il tema dell’accoglienza o mettere a disposizione nuovi alloggi”.

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