Avvenire di Calabria

Monsignor Attilio Nostro ha ufficializzato la giornata in cui avverrà la consacrazione dell’edificio di culto intitolato al Cuore Immacolato di Maria

Natuzza, c’è la data ufficiale per la consacrazione della chiesa

Il vescovo di Mileto ha scelto la solennità della Trasfigurazione per questo momento. Al via l’organizzazione: c’è grande attesa nei gruppi di preghiera

di Redazione Web

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Natuzza, c'è la data ufficiale per la consacrazione della chiesa

Natuzza, c'è la data ufficiale per la consacrazione della chiesa

È iniziato il conto alla rovescia: mancano, infatti, poco meno di sei mesi alla consacrazione della chiesa intitolata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Sabato 6 agosto sarà un momento di festa atteso da molti anni per cui si prevede l’arrivo di tantissimi fedeli, particolarmente tra i Cenacoli di preghiera ispirati dalla figura di Mamma Natuzza.


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’annuncio è stato ufficializzato, nei giorni scorsi, dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Monsignor Attilio Nostro ha voluto, anzitutto, porre dei ringraziamenti per «tutti coloro che, a vario titolo, mi hanno assistito, sostenuto e incoraggiato con la loro preghiera in questo periodo» con particolare riferimento a «don Pasquale Barone (presidente della Fondazione) e don Michele Cordiano (rettore della Villa della Gioia) e poi la Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime».

Soggetti coinvolti negli ultimi passi decisivi per la consacrazione dell’edificio di culto. A loro, Nostro è «grato, perché è la forza della preghiera e della fede che sposta le montagne. È la forza che viene dalla grazia di Dio che ci aiuterà a diventare sempre di più ciò che già siamo: figli prediletti, amati da un Padre meraviglioso che ci ama immensamente, di un amore folle e bellissimo».


PER APPROFONDIRE: Natuzza, il vescovo Nostro si reca a piedi alla Villa della Gioia


Monsignor Attilio Nostro ha, poi, spiegato il motivo della scelta della giornata, il 6 agosto, nella solennità della Trasfigurazione. «Assomigliare a Dio significa, - ha detto il presule - pertanto, crescere nell’amore e nella comunione, questo è il destino di ogni uomo: lasciare entrare lo Spirito nella nostra natura umana, per farci da Lui trasfigurare ad immagine di Cristo sul Tabor».

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