La Polizia ha fermato i presunti assassini di Fortunata Fortugno, la donna di 48 anni uccisa il 16 marzo scorso a Reggio Calabria con una serie di colpi di pistola sparati da più persone mentre era in auto con l'amante, Demetrio Lo Giudice. L'uomo, un 53enne ritenuto elemento di spicco dell'omonima cosca della 'ndrangheta, rimase ferito ad un braccio durante l'agguato. I due furono raggiunti dai sicari nei pressi di un torrente nel quartiere Gallico, dove si erano appartati a bordo di un fuoristrada.
Il decreto di fermo è stato emesso dalla Dda di Reggio Calabria nei confronti di quattro persone, tutte italiane e accusate, a vario titolo, di omicidio e tentato omicidio pluriaggravati anche dal metodo mafioso, associazione mafiosa, detenzione e porto d'armi da fuoco clandestine, danneggiamento aggravato, furto aggravato e detenzione illegale di segni distintivi e oggetti in uso ai corpi di polizia. Tra loro Paolo e Mario Chindemi, rispettivamente figlio e fratello di Pasquale, ucciso a Gallico pochi mesi prima. La svolta nelle indagini della Squadra Mobile di Reggio Calabria è arrivata grazie alle immagini acquisite dagli impianti di videosorveglianza pubblici e privati e dalle intercettazioni ambientali disposte nei confronti di alcuni sospettati. All'esecuzione delle misure ha contribuito anche il reparto prevenzione crimine 'Calabria' della Polizia. Gli altri fermati sono Pietro Bilardi e Santo Pellegrino. I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11 in questura a Reggio Calabria.