Avvenire di Calabria

Papa Francesco: “Benedetto ha rinunciato per onestà”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“Benedetto ha rinunciato per onestà”. Lo rivela il Papa, nel libro “Il successore” di Javier Martinez Brocal, frutto di tre conversazioni fra il Santo Padre e l’autore tra luglio 2023 e gennaio 2024, di cui la Repubblica ha pubblicato alcune anticipazioni. “Non è una mia ipotesi, lo so perché è stato lui stesso a dirmelo. Una volta stavamo parlando ed è venuta fuori la questione”, spiega Bergoglio: “Sentiva che le forze lo stavano abbandonando, ed era un problema, perché a luglio 2013 avrebbe dovuto affrontare il viaggio a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù. La sua rinuncia è stata un gesto di onestà. Non era per nulla attaccato al potere”. Quanto alla possibilità che in futuro un papa possa rinunciare, Francesco ribadisce: “Credo che dipenda da ciascuno. Ora questa porta è aperta. È un’opzione che è sempre esistita, ma Benedetto l’ha resa concreta. Alcuni mi chiedono se anch’io ho intenzione di rinunciare. È una possibilità reale, ma per il momento non ne sento la necessità”. Il Papa racconta poi il primo incontro con il papa emerito a Castelgandolfo, subito dopo la sua elezione: “Si sedette a un tavolo, sopra c’erano un grosso scatolone e una cartellina. ‘Questi sono gli atti dell’inchiesta’. Si riferiva alle conversazioni dei tre cardinali ‘investigatori’ sul caso Vatileaks. C’era di mezzo una vera e propria cricca. C’era chi manovrava, chi raggirava… Tra le vittime ci fu anche l’allora cardinale Pietro Parolin, volevano impedire la sua nomina a segretario di Stato”. “Chi sbaglia va perdonato e si volta pagina”, osserva Francesco: “tutt’altra questione sono gli ostinati. C’erano alcune persone con ruoli di secondo piano che avevano le mani in pasta. Tomko, De Giorgi e Herranz indagarono per mesi e presentarono le loro conclusioni soltanto a Benedetto XVI. Per questo quel giorno a Castel Gandolfo Benedetto volle spiegarmi personalmente le conclusioni a cui erano giunti i tre cardinali”. “Dopo la pubblicazione del libro del cardinale Robert Sarah fui costretto a domandare al segretario di Benedetto che facesse richiesta di ‘congedo volontario’ o ‘aspettativa volontaria’”, rende noto ancora Bergoglio: “Dopo questa esperienza, e altre, decisi di sciogliere immediatamente la segreteria papale. I miei due segretari collaborano anche con altri dipartimenti e mi aiutano solo part time. Restano con me per 4 o 5 anni, poi vengono sostituiti. Avere un segretario onnipotente non è una cosa buona. Fare il segretario è difficilissimo. Un buon segretario ti aiuta senza lasciare traccia di sé”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: