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“Allargare i confini e diventare uno spazio aperto per l’uomo e per la società è la grande missione dell’università”. Lo ha spiegato il Papa ai docenti universitari dell’Università cattolica di Lovanio, ai quali ha rivolto il suo secondo discorso in Belgio. Nel nostro contesto, secondo Francesco, “ci troviamo davanti a una situazione ambivalente, in cui i confini sono ristretti”: “Da una parte, siamo immersi in una cultura segnata dalla rinuncia alla ricerca della verità. Abbiamo perduto l’inquieta passione del cercare, per rifugiarci nella comodità di un pensiero debole – il dramma del pensiero debole – nella convinzione che tutto sia uguale, che una cosa valga l’altra, che tutto sia relativo. Dall’altra parte, quando nei contesti universitari e anche in altri ambiti si parla della verità, si scade spesso in un atteggiamento razionalista, secondo cui può essere considerato vero soltanto ciò che possiamo misurare e sperimentare, come se la vita fosse ridotta unicamente alla materia e a ciò che è visibile. In tutti e due i casi i confini sono ristretti”.
Fonte: Agensir