Avvenire di Calabria

In Cina, il consumo di bottiglie italiane fra gennaio e maggio 2020 è crollato in valore del 44%, nel Regno Unito di quasi il 12%

Per la prima volta dopo trent’anni cala l’export del vino

Redazione Web

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di Filippo Passantino* - «Le vendite di vino italiano nel mondo sono in calo del 4% nel 2020, con una storica inversione di tendenza che non ha precedenti negli ultimi 30 anni a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione in tutto il mondo per l’emergenza coronavirus».

Lo segnala una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno in occasione della raccolta del primo grappolo di uva nell’azienda agricola Faccoli in via Cava a Coccaglio, nella provincia di Brescia in Franciacorta, che inaugura l’inizio della vendemmia lungo la Penisola. «Un dato preoccupante dopo il record storico di 6,4 miliardi fatto segnare lo scorso anno per le esportazioni di vino Made in Italy. La vendemmia 2020 infatti – sottolinea l'associazione – è la prima segnata dagli effetti della pandemia mondiale, delle tensioni commerciali internazionali con la minaccia dei dazi e della Brexit con l’uscita dall’Unione europea della Gran Bretagna che è stata per lungo tempo il principale cliente del prosecco, il vino italiano più esportato nel mondo».

In Cina, il consumo di bottiglie italiane fra gennaio e maggio 2020 è crollato in valore del 44%, nel Regno Unito le vendite sono scese di quasi il 12% anche a causa delle incertezze e delle tensioni legate alla Brexit, la Francia ha ceduto il 14% mentre l’export in Germania e Stati Uniti, due dei principali mercati per l’Italia, è in leggero calo (-1%). «Ma sul commercio con gli Usa – precisa la Coldiretti - pende la scure dei dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump il cui verdetto sarà noto a breve e potrebbero colpire proprio il vino con un valore delle esportazioni di oltre 1,5 miliardi di euro, è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States».

*Agensir

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