Avvenire di Calabria

L'amministratore unico di Atam, Francesco Perrelli, traccia un bilancio della fase socio-economica che sta attraversando la Città

Perrelli (Atam): «La Consolatrice, nostra compagna di viaggio»

Francesco Perrelli *

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Chi è entrato al deposito Atam, dall’ingresso di Viale Calabria, avrà notato – affissa al gabbiotto in cui operano gli addetti alla guardiania – un’immagine della Madonna. Chi conosce poi i conducenti Atam saprà che tanti di loro portano con sé un’immagine della Madonna della Consolazione. Segni di devozione popolare per la nostra amata Patrona da parte di chi è chiamato a percorrere, con rischi di vario genere, strade non sempre sicure. Atam, con i suoi 300 dipendenti, è un piccolo spaccato della nostra comunità, rappresentandone pregi e contraddizioni. Ed è emblematico, ad esempio, che in tanti anni di difficoltà e rischio chiusura incombente, non abbia mai fatto mancare il suo piccolo contributo alle festività mariane, conducendo di buon ora il sabato della Processione gratuitamente i portatori e la Banda musicale di Mosorrofa dalle rispettive sedi all’Eremo. Le festività mariane sono da sempre per noi reggini il momento della ripartenza dopo la pausa estiva più o meno lunga. Una pausa estiva che negli ultimi anni non è stata vissuta da tutti con spensieratezza.

Le condizioni economiche della città non sono confortanti, con la difficoltà di trasformare in sviluppo le nostre pur preziose risorse locali e l’alto tasso di disoccupazione che induce i giovani a cercare lavoro lontano da Reggio.

Anche il settore dei servizi pubblici, un tempo ritenuto un’oasi felice per chi ambisse ad una occupazione stabile, non gode di ottima salute, gravato da debiti accumulati negli anni che – non solo per Atam – ne condizionano qualità e quantità dei servizi erogati. Però Atam, con 115 mezzi che percorrono 12.000 km al giorno, è oggi la più performante azienda di Trasporto pubblico locale della Calabria e la seconda azienda reggina per numero di dipendenti. Sembra un miracolo, pensando a tre anni fa, quando le perdite accumulate provocavano l’azzeramento del patrimonio netto e – per scongiurarne il fallimento – si avviava un piano di risanamento durissimo. Risanamento oggi giunto a metà del suo percorso e che vede protagonisti, oltre al Comune proprietario, i suoi dipendenti, capaci di resistere in momenti di difficoltà e di partecipare fattivamente al suo rilancio. Ma quanta sofferenza in questi anni. E chissà quante preghiere rivolte alla Madonna anche da parte dei dipendenti Atam e dei loro cari.

La strada è ancora lunga e insidiosa (basti pensare alla gara del prossimo anno per l’aggiudicazione del nuovo contratto), ma il percorso intrapreso da Atam – forse – può rappresentare per la nostra comunità una speranza.

La coesione, l’impegno profuso in questi anni, stanno consentendo di superare ostacoli che apparivano insormontabili. Chi ci avrebbe scommesso nel 2015? E invece Atam è rinata. E ha trovato energie e risorse per fare qualcosa di innovativo, come ad esempio la bigliettazione elettronica, le paline intelligenti, l’ufficio relazioni con il pubblico e l’applicativo per smartphone che consentono di avere in tempo reale tutte le notizie relative ai servizi offerti dall’Azienda. E si è dotata in ultimo, grazie anche alla disponibilità offerta dal Comune, di alcuni mezzi nuovi.

L’auspicio è che anche la nostra comunità reggina sappia ripartire. E che, finita la “Festa”, terminata una difficile “Estate”, si riesca a costruire un futuro diverso, degno della storia millenaria della nostra città e adeguato alle opportunità concesse da questo stupendo lembo di terra. Con la certezza che Maria, Madre di tutti i Reggini, sarà sempre pronta a sorreggerci nel nostro cammino.

* amministratore Unico Atam

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