
Pnrr, il Comune di Reggio Calabria tra gli enti virtuosi
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Abbiamo intervistato su Maria Pia Nucera, presidente nazionale dell'Associazione dottori commercialisti, sulla grande sfida che attende il Mezzogiorno d'Italia: i fondi del Pnrr. Un'occasione più unica che rara che va sfruttata a dovere.
La commercialista reggina Maria Pia Nucera è la presidente nazionale dell’Associazione Dottori Commercialisti. L’abbiamo intervistata.
Partiamo col dire che è un’occasione da non perdere per ricostruire dopo la pandemia un tessuto economico e sociale del sud Italia e finalmente provare a colmare quei divari tecnologici e strutturali che caratterizzano ancor oggi le aziende del sud. I benefici saranno molteplici: la possibilità di innovare la propria tecnologia e i propri processi produttivi; rinnovare e potenziare il proprio capitale umano; snellire e sburocratizzare i rapporti con i clienti, i fornitori e la Pubblica Amministrazione; accrescere la propria reputazione nei confronti di ogni stakeholder e di conseguenza, si spera, far leva su una forte incentivazione degli investimenti privati oltre che pubblici. In un responso finale ne beneficeranno le aziende aperte ai cambiamenti e sensibili ad abbracciare ogni nuova opportunità di sviluppo. Rimarranno senza risorse quelle troppo legate a vecchi processi e con poca capacità d’intercettare le innovazioni.
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Per il mondo professionale, in particolare tecnici e commercialisti, si apre un nuovo segmento di mercato, sia in relazione alla consulenza che all’audit previsto per le risorse impiegate. I commercialisti sono i consulenti principali e i più qualificati per individuare con gli imprenditori i bandi per le risorse che faranno la differenza per il futuro delle imprese in generale e in particolare nel Sud. La consulenza dei Dottori Commercialisti non dovrà essere indirizzata solo nell’assistenza alle imprese per la partecipazione ai bandi o alla rendicontazione degli stessi, ma in primis all’assistenza alle Pubbliche Amministrazioni che dovranno distribuire le risorse in modo efficace ed evitare che le stesse siano inaccessibili o vadano sprecate, specialmente evitando sovrapposizioni con i Fondi Europei. Sarà una sfida la riduzione delle differenze infrastrutturali di accessibilità, dai trasporti alla connettività veloce per le telecomunicazioni, che non permettono oggi un’adeguata connessione socio-produttiva del Sud col resto del Paese e, soprattutto, con l’Europa.
Il Pnrr mette in campo un piano di investimenti e di ripresa senza precedenti, logico che questi attraggano la criminalità organizzata. Pertanto è doveroso essere rigorosi e prevenire eventuali abusi con una costante valutazione dei rischi. Ma altrettanto importante è rendere praticabile e semplice l’accesso ai fondi, al fine di evitare che le imprese sane, in particolare quelle del sud, non siano soffocate o scoraggiate dall’intensità del monitoraggio. Sarà fondamentale trovare il giusto equilibrio tra una burocrazia “navigabile” e dei controlli appropriati ad individuare i mille travestimenti attuati in campo finanziario ed economico dalle imprese colluse con la criminalità. Va premiato il trascorso di legalità delle aziende e lo spirito imprenditoriale di giovani e donne; tramite, ad esempio, la possibilità di beneficiare di un processo burocratico più snello.
PER APPROFONDIRE: Pnrr e 'ndrangheta, l'intervista al Procuratore Dominijanni
Nulla è veramente al sicuro dal rischio di frodi o di infiltrazione delle mafie, ma gli strumenti messi a disposizione, quali ad esempio la certificazione delle spese da parte di professionisti iscritti in albi, sottoposti a loro volta a regole stringenti come antiriciclaggio, deontologia, assicurazioni e formazione permanente, aiuta a contenere queste patologie. Non possiamo permetterci di sprecare neanche un centesimo delle risorse del Pnrr, non possiamo permettercelo per la nostra economia, i nostri figli, la nostra terra e il futuro dell’Italia stessa. Senza un’economia del Sud forte e riallineata al resto d’Europa, il Paese non sarà in grado di competere nel prossimo futuro.
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