Avvenire di Calabria

Dice il parroco don Zampaglione: momento importante contro la “sindrome della capanna” che ci vuole impauriti dentro

Prima domenica di Messe col popolo a Roghudi e San Lorenzo

Redazione Web

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Anche le chiese di Roghudi e Marina di S. Lorenzo hanno ricominciato a "riassaporare" la ripresa delle celebrazioni con il popolo. «Eccoci a maggio - ci dice il parroco don Giovanni Zampaglione- mese del coraggio, della speranza, della preghiera, ma soprattutto, eccoci ad un nuovo inizio, che ci ha permesso da lunedì 18 maggio in modo graduale e osservando i protocolli, di riprendere a celebrare la nostra fede con il popolo. Nuovo inizio che ci vede oggi, riuniti per "spezzare" la Parola nel giorno in cui celebriamo l'Ascensione del Signore.  C'è un elemento decisivo in tutto questo racconto, è un dunque..."andate dunque”. Gesù affida agli apostoli la missione di andare e “fare discepoli” con la promessa di essere il Dio con noi».

«L'Ascensione - sottolinea don Giovanni Zampaglione nella sua omelia - ci ricorda e ci svela perchè esiste la Chiesa: per annunciare il Vangelo. Ad ognuno di noi è chiesta la grande dignità e la responsabilità di annunciarlo al mondo (in questo tempo di pandemia l'abbiamo annunciato e trasmesso alle nostre famiglie) adesso riprendiamo con coraggio e entusiasmo il nostro cammino e la nostra missione di testimoniare e vivere il Vangelo in ogni ambiente». Questo nuovo inizio fatto di prudenza ed equilibrio oltre che di passi intelligenti ci permette di riprendere, con l'obiettivo, di chi vuole stare con Gesù e di chi vuole pregarlo in un luogo sacro, allontanando la “sindrome della capanna” che ci vuole impauriti dentro, e soprattutto la pigrizia del vivere senza la messa».

«Questo giorno solenne dell'Ascensione ci permette di ricordare (l'ho fatto durante tutte le Sante Messe che ho celebrato in questi mesi)  tutti i morti  a causa del coronavirus: quante perdite! Ma scopriremo man mano che si andrà avanti anche tantissime altre ferite aperte: umane, sociali, economiche, tutte prodotte da questa pandemia. Ogni "ferita" può essere curata con pazienza e facendo uso del balsamo della speranza e di ogni parola d'amore che possiamo offrire al prossimo che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino. Questo nuovo inizio per le celebrazioni avviene nel mese di maggio, mese dedicato alla preghiera e alla Vergine santa.  Oggi, fortemente voluta da me, abbiamo la presenza della reliquia di S. Rita da Cascia che abbiamo invocato più volte in questo tempo di pandemia. Ringrazio il priore Carlo Cacurri, del gruppo di preghiera di Reggio Cal che ha permesso tutto questo».

Affidiamo, conclude don Giovanni Zampaglione, le nostre due comunità di Roghudi e Marina di S. Lorenzo e il mondo intero, all'intercessione di S.Rita: «Aiutaci Santa Rita, portando al Padre il nostro bisogno di speranza e guidaci a un domani migliore». Presente alla Santa Messa il vicesindaco di S. Lorenzo, Carmela Battaglia.

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