Avvenire di Calabria

Questi giorni di festa rafforzino il dialogo

Il messaggio del Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari in occasione della festa patronale

Michele Di Bari *

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La ricorrenza della festa della Patrona è forse quella che tra le tante che scandiscono la vita della Città si ricorda meglio e per l’intera esistenza.

E non soltanto perché legata ad una dimensione religiosa, ma anche per il suo significato civico che assume e per essere la festa di tutti i cittadini.

Quasi a suggellare e costituire l’identità ed un sicuro riferimento di un popolo che si ritrova per consolidare un esercizio di pietà popolare che aggrega e raduna una folta schiera di persone che accompagna il simbolo religioso.

Il tempo, che nel suo percorso rinnova anche i connotati fisici delle persone, quest’anno, seppur con occhi diversi, ci fa guardare alla festa di Santa Maria Madre della Consolazione con immutata speranza.

Per un attimo però ci piacerebbe conoscere le impressioni che l’Effigie della Consolazione ha della sua comunità civica e religiosa.

Da secoli percorre le strade affollate di Reggio Calabria e guarda alle famiglie, cercando di comprendere le sue fatiche, le sue ansie, i suoi bisogni, oltre che le sue aspettative. Ma è stata anche la testimone di una società in cui la presenza di agguerrite cosche ‘ndranghetiste ha inesorabilmente frenato lo sviluppo.

Oggi il simbolo identitario per antonomasia dei cittadini reggini intende proprio spronare tutti a fare memoria di una storia ancorché esaltante per un cambio di passo capace di farsi carico dei lontani e degli esclusi.

Non fosse altro per la primavera di tante associazioni di volontariato che riescono a portare un sorriso dappertutto; per la consapevolezza delle istituzioni che avvertono il peso delle nuove responsabilità e delle impellenti sfide per la crescita di un territorio sin dall’eternità intriso di bellezza e di fascino; per la forza evocativa delle innumerevoli battaglie giudiziarie vinte dalla magistratura nei confronti della ndrangheta con il fondamentale contributo degli uomini e delle donne in divisa.

Per alcuni versi, la festa è di tutti perché c’è chi intravvede in essa il mito ed un complesso rituale che trascende la realtà. Una inesauribile fonte di richieste e di protezione che coinvolge ogni corpo sociale, credenti e non credenti.

E se è vero che la devozione alla Madonna della Consolazione diventa più sentita e stringente in concomitanza di eventi tragici, è altrettanto vero che quel riferimento può aiutare a superare le difficoltà soltanto con il rafforzamento dei percorsi del dialogo e della cultura.

Una categoria in grado di connettere le più distinte e diverse energie al servizio della Città.

* prefetto di Reggio Calabria

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