Avvenire di Calabria

Un ruolo da "capo delegazione" del Partito democratico in senso all'esecutivo comunale: nessun commissariamento del facente funzioni

Reggio Calabria, Battaglia (Pd) spiega il suo “sì” alla Giunta Brunetti: «Ma non sarò sindaco ombra»

«Stimo molto Brunetti e farà bene» garantisce l'ex assessore provinciale e consigliere regionale Dem che non ha dubbi sul "traghettatore"

di Federico Minniti

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Reggio Calabria, Battaglia (Pd) spiega il suo "sì" alla Giunta Brunetti: «Ma non sarò sindaco ombra». Un ruolo da "capo delegazione" del Partito democratico in senso all'esecutivo comunale: nessun commissariamento del facente funzioni. Tutt'altro: «Stimo molto Brunetti e farà bene» garantisce l'ex assessore provinciale e consigliere regionale Dem.

A Reggio Calabria. Battaglia e il suo ingresso nella giunta Brunetti

È il nome di peso della giunta Brunetti. Domenico Battaglia, per tutti Mimmetto, è stato assessore provinciale e consigliere regionale. Suo padre, Piero, è il sindaco della Rivolta. Ma lui garantisce: «Non farò da contraltare al facente funzioni ». Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dal suo insediamento.

Inutile negarlo. All’indomani della sospensione, tra Pd e Falcomatà è scattato un confronto senza sconti. Crisi inevitabile?

In realtà, subito dopo le regionali di ottobre, si era aperta una fase di confronto tra i partiti e le liste civiche che compongono la maggioranza di Palazzo San Giorgio. Un dibattito incentrato sulla necessità di un “cambio di passo” nell’azione amministrativa su cui incombeva la spada di Damocle del processo Miramare. Certo, la scelta, poi, - fatta qualche ora prima della sentenza sul caso Miramare – di escludere il Pd da entrambi i palazzi di governo non poteva non avere conseguenze politiche. Mi consenta solo un inciso…

Quale?

Nel mentre ritengo doveroso e giusto non commentare le sentenze per il profondo rispetto del lavoro della magistratura, altrettanto non posso fare circa le conseguenze previste dalla “Legge Severino”, profondamente iniqua e che va riformata.


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Alla fine è passata la linea-Pd. L’unico “no” è arrivato rispetto alla gestione dei fondi Pnrr.

In questa occasione il Pd non ha certo messo in atto una prova di forza, quanto piuttosto una “forte” assunzione di responsabilità per evitare alla città una pericolosa deriva in un momento di rilancio del Paese colpito dalla pandemia. Le deleghe degli assessori Pd riguardano settori nevralgici dell’Amministrazione.

La squadra, nel rispetto della parità di genere, è bene assortita per garantire impegno e lavoro serio. La cabina di regia voluta dal Governo, conferisce ai sindaci l’interlocuzione per i fondi del Pnrr ed è giusto che si così con Paolo Brunetti, persona che stimo, non ci saranno problemi ad avviare scelte condiviso.

Qualcuno sottolinea che lei ha “sostituito” una professionista d’area molto apprezzata, Mariangela Cama. È la rottamazione dei tecnici in politica?

Nessun problema con Mariangela Cama, stimata e competente professionista che ha assicurato impegno e abnegazione ammirevoli. Quando nella passata consiliatura, ci è stato rivolto l’invito, come lista “Oltre”, ad entrare in Giunta, con l’amico Peppe Sera non abbiamo avuto dubbi nello scegliere Mariangela. I fatti ci hanno dato ragione. Il Partito democratico mi ha chiesto di rivestire un ruolo politico, una sorta di capo delegazione in Giunta, che non vuol dire certo “sindaco ombra” o contraltare alla figura del facente funzioni. Piuttosto il riconoscimento del senso di appartenenza alla comunità del Pd e all’esperienza maturata in tanti anni di impegno politico e amministrativo.


PER APPROFONDIRE: Crisi Comune, parla il facente funzioni Paolo Brunetti: «Capisco i malumori, situazione paradossale»


Il suo nome, nelle prime ore della crisi, era stato accostato - anche da esponenti del centrodestra - come un possibile traghettatore istituzionale. Il “Mario Draghi” reggino. C’è mai stata questa ipotesi?

La decisione di chi fosse designato a svolgere il ruolo di facente funzioni era tutta in capo al sindaco Giuseppe Falcomatà: non c’è stata preventiva condivisione, pertanto l’ipotesi di un mio coinvolgimento è rimasta tale. Sia chiaro non mi sento per nulla sminuito nel ruolo di assessore. Vengo dalla tradizione dei cattolici democratici abituati al linguaggio della moderazione, dell’equilibrio e della condivisione. A me sta bene così; io non ho mai smesso di fare politica e mi creda che, rientrare nell’aula consiliare intitolata a mio padre, è stata una fortissima emozione.

Si riparte con una giunta nuova a metà. Cosa si aspetta dai prossimi 18 mesi?

Entusiasmo e consapevolezza, così si riparte, ben consapevoli che ci attende un lavoro difficile. Si addensano scadenze importanti per assicurare alla città le opportunità offerte dai piani di investimento. In primo luogo, però, va riallacciato il rapporto con Reggio, con la nostra comunità, fermo sul binario morto delle attese fallite, delle criticità non risolte. È indispensabile costruire una nuova credibilità assicurando risposta ai problemi più urgenti. Non possiamo, infine, continuare a deludere le aspettative di tanti giovani, dei nostri figli che scelgono di lasciare Reggio per studiare e cercare lavoro.

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