Avvenire di Calabria

Suor Caterina Quattone ci parla del carisma delle religiose fondate dal Servo di Dio monsignor Giuseppe Cognata

Salesiane Oblate: «Noi suore delle periferie pronte a ogni chiamata»

La testimonianza della superiora provinciale della Calabria e della Sicilia delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore

di Redazione Web

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Una vita votata alla missione educativa, secondo il carisma di don Bosco e monsignor Giuseppe Cognata, loro fondatore: la testimonianza delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Pellaro.

Il fondatore, monsignor Giuseppe Cognata, ci spiega suor Caterina Quattrone, «così descrive la Spiritualità delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore: “deve avere due colori: quello della violetta fragrante di piccolezza e quello della rosa infocata di amore e di sacrificio”».


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«Piccolezza ed umiltà – ancora le parole della Superiora Provinciale della Calabria e della Sicilia - sono le caratteristiche principali del nostro Carisma che nasce e si diffonde con lo scopo di raggiungere le situazioni più nascoste e meno appariscenti che oggi, con il linguaggio di papa Francesco chiamiamo periferie esistenziali». Suor Caterina ci riceve presso l'Istituto delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Pellaro, "casa" anch'essa voluta da monsignor Cognata e dove lo stesso Servo di Dio si spense il 22 luglio 1972.

Al servizio dei più piccoli: bambini della scuola dell'infanzia paritaria di Pellaro (RC)

È proprio la piccolezza che «rende il nostro carisma missionario, disponibile al servizio nelle realtà più dimenticate e disagiate», prosegue suor Caterina nel definire la Salesiana Oblata: «suora pronta ad abbracciare qualunque sacrificio per annunciare la speranza del Regno». Tutto tutto questo avviene attraverso la scelta di operare nelle parrocchie che più necessitano dell’opera pastorale attraverso la Liturgia, la catechesi, e l’attenzione alle famiglie. Pur privilegiando l’educazione e l’attenzione all’infanzia e alla gioventù, come suggerisce lo spirito Salesiano, «abbracciamo l’apostolato della Carità, disponibile a raggiungere le nuove povertà che la storia presenta».

Nello spirito missionario, certe di essere lì dove il Signore le ha inviate si fanno piccole in mezzo alla gente, «con la cordialità dello “spirito di famiglia” che le distingue, nell’accoglienza, nella familiarità che le rende capaci di accostarsi alle situazioni umane spesso nascoste e dimenticate».


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«È emblematico e quindi carismatico il fatto che noi siamo state fondate per quelle realtà dove altri non sono voluti andare. In questo sta l’attualità del “Caritas Christi urget nos” che ogni Oblata accetta di vivere alla sequela di Cristo», conclude suor Caterina Quattrone che non a caso definisce le consorelle «suore delle periferie».

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