Avvenire di Calabria

Oggi è la festa degli innamorati; andando oltre le frasi fatte è opportuno riflettere sul tempo del fidanzamento

San Valentino e castità pre-matrimoniale, i motivi per crederci

Redazione Web

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La Chiesa «si ostina a proporla». Molti giovani non la capiscono. È ancora possibile spiegare le ragioni ed i vantaggi della castità prematrimoniale? Ecco alcuni consigli da dare. Anche a chi non crede. Bisogna aiutare le persone a riscoprire che non si tratta di un’impuntatura moralistica né di un sacrificio imposto ai fidanzati per il gusto di mortificarli.

Una prima constatazione di buon senso: il sesso unisce, crea cioè subito tra gli amanti un’unione affettiva, psichica, emotiva, intima e speciale che nessun’altra relazione è in grado di eguagliare. Ora, poiché questo legame nasce più o meno consapevolmente ogni volta, più partner sessuali si hanno più il legame con ognuno si fa più debole. Saper aspettare, poi, irrobustisce il legame coniugale, perché il rapporto sessuale diviene qualcosa che i coniugi hanno condiviso solo l’uno con l’altro, dopo averlo desiderato senza soddisfano per un certo periodo. E ancora: il rapporto sessuale prematrimoniale determina un accecante “effetto valanga”, poiché è così affettivamente forte da annebbiare la scelta della persona.
 
Quarto consiglio: esiste un nesso intrinseco fra il sesso e il rapporto stabile tra uomo e donna. Dunque è innaturale creare, attraverso il rapporto sessuale, un’intimità così forte per poi romperla. Ciò avverrà a prescindere dalle intenzioni delle persone: il significato oggettivo del sesso è intatti più importante – prevale – sul significato soggettivo. A questo punto, un’obiezione classica consiste nell’ipotizzare che due ragazzi abbiano già deciso di sposarsi, e che solo un lasso temporale “organizzativo” (la casa, il lavoro, gli studi...) li separi dal matrimonio. Perché “rifiutarsi” quegli atti che, compiuti dopo le nozze, la Chiesa considera pienamente legittimi?
 
L’errore del ragionamento sta nella premessa: anche in casi simili, il sesso avverrebbe al di fuori di una decisione di esclusività e permanenza. Soltanto il matrimonio è un punto dì non ritorno che cambia la vita. I fidanzati non hanno “il diritto” a possedersi carnalmente per la semplice ragione che ancora non si appartengono. Il sesso fuori dal matrimonio è quindi una specie di furto. La convivenza “di fatto” è, in tal senso, l’abbaglio più clamoroso per le coppie moderne: infatti, esse pensano in questo modo di “provare” il matrimonio, mentre la convivenza è tutto fuorché una prova di matrimonio, poiché manca della responsabàlità di una vita altrui per tutta la vita, che è tipica solo della promessa matrimoniale.
 
Di fronte alla vertigine che oggi un giovane prova nel sentirsi proporre la castità matrimoniale, valgano sempre le parole così umane degli Apostoli di fronte alla “intransigenza” del loro Maestro: «Dunque, chi potrà salvarsi?». E la risposta di Gesù: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

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