Germania: Amburgo, protesta per l’espulsione di un cittadino afghano richiedente asilo ospitato in una chiesa cattolica
Germania: Amburgo, protesta per l’espulsione di un cittadino afghano richiedente asilo ospitato in una chiesa cattolica
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In Italia, ogni anno, su circa 10 milioni di ricoveri ospedalieri, un milione di pazienti è vittima di un errore sanitario. E sono “migliaia” quanti muoiono per cause direttamente connesse al trattamento sanitario ricevuto. È il preoccupante quadro numerico su cui per la prima volta medici e paramedici, giuristi, legali, assicuratori si confronteranno in un convegno in programma a Roma il prossimo 3 ottobre. Un incontro organizzato, in collaborazione da Aris nazionale, Aris Lazio e Provincia romana dei Camilliani, con lo scopo – anticipa una nota – di “individuare tempi e modi su come evitare il più possibile gli errori nella sanità. Ma anche su quali strade intraprendere in caso di presunta responsabilità di medici e strutture”.
L’evento, “La responsabilità sanitaria – Come sbagliare meno? Come proteggerci meglio?”, punta a gettare le basi – spiegano gli organizzatori – per la messa a punto di un “costruttivo confronto tra tutte le parti in causa sulle responsabilità giudiziarie legate alla tutela della salute”. Appuntamento all’Auditorium “Aurelia” del Centro Congressi di via Aurelia 796. L’iniziativa, si legge nella nota, nasce dalla consapevolezza che “rendere il sistema sanitario più affidabile e sicuro è una sfida con la quale è oramai necessario confrontarsi”, in quanto “la sicurezza del paziente va considerata come un bene di primaria importanza”. Tenendo però presente che è “necessario fare in modo che anche l’operatore sanitario sia in grado di muoversi in tutta sicurezza e certo comunque di una copertura che lo sostenga in caso di necessità”. Ciò è possibile – aggiungono i promotori del convegno – “analizzando le criticità che emergono nell’assistenza ai pazienti, discutendo e migliorando le pratiche cliniche attraverso la comprensione degli errori latenti ed attivi che si celano dietro un evento avverso”. Tutto questo implica un profondo cambiamento culturale, che passa dal coinvolgimento degli operatori in prima linea, ma che vede chiamati in causa tutti gli attori del sistema: management delle aziende, professionisti e gli stessi cittadini. L’incontro vuole insomma “gettare le basi per avviare questo cambiamento culturale e stringere tutti i soggetti in campo, pazienti compresi, in una sorta di patto di solidarietà”.
Dopo i saluti istituzionali (ore 8.30) di don Massimo Angelelli, direttore Ufficio nazionale pastorale salute Cei, di padre Virginio Bebber, presidente Aris nazionale, di Michele Bellomo, presidente Aris Lazio, e del medico legale Raffaele Ciccarelli, si terranno due tavole rotonde su “Il pensiero dei giuristi” e “Il pensiero delle assicurazioni”. Nel pomeriggio, dalle 14 tavola rotonda su “Il pensiero dei medici” e in conclusione un confronto su “L’importanza di una corretta comunicazione”.
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