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La “Via della Fede di San Paolo” è nata nel 2017 e oggi coinvolge sempre
Cattolica e apostolica (oltre che una e santa): così la Chiesa è chiamata a essere ancora oggi nel XXI secolo, a duemila anni dalla vicenda di Gesù e dei Dodici. Con lo sguardo al fondamento, ma anche con il cuore aperto al mondo: è l'eredità consegnata ai credenti di tutte le generazioni dai santi Pietro e Paolo, ricordati oggi dalla liturgia.
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Secondo i racconti evangelici il primo era fratello di Andrea e aveva incontrato Gesù sul lago di Galilea, rimanendo con lui fino alla fine. I Vangeli testimoniano la sua autorevolezza, ma non nascondono anche i suoi errori. Paolo, originario di Tarso, perseguitava i cristiani quando, sulla via per Damasco incontrò il Risorto, diventando un testimone dell'universalità del messaggio di Cristo. Sia Pietro che Paolo morirono martiri a Roma tra il 64 e il 67.
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I santi Pietro e Paolo sono la testimonianza più autentica di questa realtà: due apostoli con due storie differenti, che però alla fine si trovano uniti nel segno della Croce di Cristo. Da un lato c'è Pietro, primo tra gli apostoli, anche nella continua necessità di conversione e revisione dei propri errori; è l'emblema di una Chiesa non perfetta ma fedele fino alla fine. Dall'altro c'è Paolo, prima persecutore, poi innamorato del Vangelo, promotore dell'universalità del messaggio di Cristo.
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