Avvenire di Calabria

La testimonianza: i protagonisti dell'esperienza di servizio raccontano il viaggio di dodici mesi vissuto insieme: adesso si guarda alle prossime sfide

Servizio civile in Caritas, a Briatico il corso finale dei volontari calabresi

Tra momenti di condivisione, emozioni forti e incontri significativi, i giovani si sono salutati nel segno della speranza, accompagnati dal messaggio del Papa e dal vescovo di Mileto

di Redazione Web

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Tre giorni intensi per ripercorrere un anno di servizio, condividere emozioni e rilanciare un impegno che non si conclude, ma si trasforma. I volontari del Servizio civile Caritas della Calabria hanno vissuto a Briatico un’esperienza carica di significato. Qui di seguito vi proponiamo il loro racconto.

Un viaggio nel cuore dell’esperienza vissuta

È stata un’esperienza intensa ed emotivamente coinvolgente quella che, come volontari del Servizio civile universale delle Caritas calabresi abbiamo vissuto durante il corso di fine servizio, svoltosi dall’8 al 10 maggio nella suggestiva località di Briatico. Per noi, questi tre giorni hanno rappresentato un momento cruciale per ripercorrere l’intero anno di impegno e dedizione al servizio degli altri.



Il corso è stato come un viaggio a ritroso nei dodici mesi trascorsi: un’occasione preziosa per fare il punto sulle attività svolte, sui momenti di gioia e sulle sfide affrontate. Le attività proposte ci hanno toccato nel profondo, culminando in due momenti di particolare significato.

Tra sedie e finestre, lo specchio delle emozioni

Il primo è stato l’esperienza delle tre sedie (positivo, negativo e punti di domanda). Ciascuno di noi ha avuto uno spazio intimo e protetto per condividere la propria esperienza. In un clima di autenticità e ascolto reciproco, sono riaffiorati momenti di gioia e felicità, ma anche fragilità e difficoltà. Un nodo alla gola, a volte, ci rendeva difficile esprimere a parole le emozioni più intense, lasciando spazio alle lacrime: testimoni silenziose di un vissuto profondo. Proprio in quella condivisione sincera è emerso forte il senso di unione e la consapevolezza che, «nonostante tutto», siamo arrivati uniti alla conclusione del nostro servizio.


PER APPROFONDIRE: «Il Servizio Civile come educa i giovani alla pace»: riflessioni e dialoghi all’Auditorium “Diego Suraci”


Un altro momento toccante è stato quello delle finestre. Attraverso l’espressione creativa, abbiamo rappresentato il nostro percorso in quattro fasi significative: «io prima del servizio, io adesso, io domani ed io immaginario». Quest’attività ci ha permesso di immergerci nel cambiamento interiore, ricordando a ciascuno di noi come, durante quest’anno, ci siamo «sporcati le mani», mettendoci in gioco in prima persona.

Un messaggio di speranza per guardare avanti

A suggellare questo significativo periodo di comunione e cambiamento è giunto il messaggio di speranza del nuovo Pontefice Leone XIV, la cui inattesa elezione sembra quasi voler suggerire non una conclusione, ma una continua evoluzione. Il suo invito ad andare avanti «senza paura», stringendosi la mano con Dio e con gli altri, ha rappresentato un ideale coronamento di questa fase di trasformazione.

Ad arricchire ulteriormente questi giorni di riflessione, c’è stato l’incontro con il vescovo di Mileto – Nicotera - Tropea, monsignor Attilio Nostro, le cui «piccole pillole di saggezza» hanno lasciato un segno profondo nei nostri cuori. La sua affermazione «La felicità vera è rendere felice qualcun altro» ha risuonato in noi come un’eco del senso più autentico del servizio.

Non è vero che si è soli

Questi tre giorni intensi di emozioni ci hanno permesso di condividere le nostre esperienze e di rafforzare la consapevolezza che «non è vero che si è soli». I nostri percorsi individuali si sono intrecciati, rivelando come, pur nella diversità, si sia formata un’unica realtà. Come ricorda la canzone di Diodato, «Raccontarsi un’emozione è ancora un atto di rivoluzione», e in questo raccontarci sincero, abbiamo riscoperto la forza del legame e la bellezza del cammino compiuto.



L’esperienza del Servizio Civile, rivissuta in questi giorni a Briatico, ha rappresentato per ciascuno di noi un’importante opportunità di crescita personale, emotiva e professionale. Il «nonostante tutto», con le sue sfide e le sue gioie, si è trasformato in un bagaglio di esperienze preziose e, in definitiva, in una forma di felicità condivisa.

I giovani del Servizio civile Caritas Reggio Calabria

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