Avvenire di Calabria

Sinodo: padre Radcliffe, “la Chiesa deve abbracciare tutte le culture, nessuna cultura può dominare”

di Redazione Web

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“Quando sono arrivato al Sinodo l’anno scorso, pensavo che la grande sfida fosse superare la velenosa opposizione tra tradizionalisti e progressisti. Come possiamo guarire quella polarizzazione che è così estranea al cattolicesimo? Ma mentre ascoltavo, sembrava esserci una sfida ancora più fondamentale: come può la Chiesa abbracciare tutte le diverse culture del nostro mondo? Come possiamo tirare su la rete con i suoi pesci da ogni cultura del mondo? Come può la rete non rompersi?”. Lo ha rivelato padre Timothy Radcliffe, nella terza meditazione del ritiro in preparazione alla seconda sessione del Sinodo dei vescovi, in corso in Vaticano. “Viviamo in un mondo multipolare in cui diverse persone del Sud del  mondo vedono l’Occidente come decadente e condannato”, l’analisi del religioso: “Viviamo in un mondo post-occidentale. Parecchi occidentali non se ne rendono ancora conto. Attendiamo una nuova Pentecoste in cui ogni cultura parli nella propria lingua nativa e sia compresa. Questo è anche il nostro compito durante il Sinodo e il fondamento della nostra missione nel nostro mondo lacerato e diviso”. “Riconosciamo che abbiamo bisogno gli uni degli altri se vogliamo essere cattolici”, l’invito: “Le diverse culture riunite in questa Assemblea si offrono reciprocamente guarigione, mettono alla prova i rispettivi pregiudizi e si invitano a vicenda a una più profonda comprensione dell’amore”. “Abbiamo molto da imparare dai nostri fratelli e sorelle in altre parti del mondo”, sostiene Radcliffe, che ha utilizzato l’immagine della rete: “Quando le culture si incontrano, dovrebbe rimanere uno spazio tra di loro. Nessuna delle due dovrebbe divorare l’altra, come sta accadendo con la globalizzazione del consumismo. Dovremmo onorare la differenza culturale. Per essere completi, tutti hanno bisogno l’uno dell’altro. Gli esseri umani si avvicinano all’unità e alla completezza del nostro essere solo nella reciprocità di tutte le grandi conquiste culturali. Siamo legati insieme dalla nostra fede condivisa, il Credo, che trascende ogni cultura. Nessuna cultura può dominare”. “Ascoltiamo con acuta attenzione coloro che sono crocifissi oggi dai poteri imperiali del nostro tempo”, l’invito finale: “Ascoltiamoci con umiltà gli uni gli altri”.

 

Fonte: Agensir

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