Avvenire di Calabria

Parola all'ideatore del Cammino Basiliano: «Un percorso di fede, avventura e scoperta»

Sulle tracce dei basiliani in Calabria

Tatiana Muraca

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Un progetto nato ben 14 anni fa e messo a punto nel corso del tempo. Il Cammino Basiliano vuole riproporre il concetto su cui nasce e si sviluppa il noto Cammino di Santiago; un viaggio da Rocca Imperiale a Reggio Calabria, non solo nella storia, nella natura e nella cultura dei posti, ma anche un percorso introspettivo di forte carattere religioso, alla scoperta di chiese e antichi monasteri calabresi. Un modo intenso di vivere la fede tra avventura e scoperta. L’ideatore del Cammino “made in Calabria” è Carmine Lupia, di Sersale, nel cosentino. Da sempre dedito alla botanica, non soltanto congiuntamente all’associazione “Cammino Basiliano” ha messo a frutto il suo sapere per costruire il percorso, ma nove hanno fa lo ha sperimentato sul campo: «Insieme ad un gruppo di amici – ci racconta – nove anni fa abbiamo iniziato a percorrere le tappe. In realtà, abbiamo camminato per più di 1000 chilometri, anche se alcuni punti sono stati eliminati dall’itinerario per problemi logistici. Alla fine dello scorso anno, poi, abbiamo finalmente verificato le varie tappe, escludendo alcuni punti troppo difficili da attraversare, o modificandone altri perché in presenza di fiumi, ponti o zone non sicure». Un progetto arrivato quasi al termine, dopo questi anni di messa a punto. Manca solo il sito internet «interattivo e alla portata di tutti. Sul portale – aggiunge Carmine Lupia – 130 sono i comuni coinvolti, e da metà luglio partirà il tanto atteso sito, gestibile anche tramite smartphone, che permetterà di scaricare le tracce Gps, di approfondire le peculiarità di ogni tappa e di avere maggior informazioni sulle strutture convenzionate in cui trovare vitto e alloggio». Per tutta la Calabria sono già previste 35 guide di riferimento per 56 tappe (con le varianti si arriva a 70 tappe), disposte lungo 1040 chilometri di cammino. Passando per sentieri a ridosso del mare, colline sconfinate, borghi antichi, paesaggi montani e boschi secolari, il percorso è stato pensato anche sulla base dei criteri di ospitalità dei luoghi da visitare e attraversare. «Abbiamo selezionato 25 posti letto – sempre parole di Carmine Lupia – è stato difficile in alcuni casi, perché dovevamo variare in base al chilometraggio, ma l’ospitalità in Calabria è davvero eterogenea». Ogni tappa è stata pensata per poter essere affrontata in un giorno di cammino, per cui il Cammino Basiliano conta una durata ideale di circa 56 giorni. Castelli, monasteri, bed and breakfast e alberghi saranno i punti di ritrovo per gli avventurieri. Qui, ciascuno riceverà i timbri da parte di ogni comune, che alla fine del percorso verranno raccolti insieme all’attestato di partecipazione stilato sia in greco che in latino che in inglese, sulla scia del Cammino di Santiago. «Abbiamo deciso di chiamarlo Basiliano perché nella nostra terra è comune incontrare monasteri e chiese basiliane». Si contano, infatti, circa un centinaio di monasteri visitabili e più o meno 500 chiese. Un tuffo nella storia di stampo religioso, un cammino di Oriente in Occidente che a detta di Carmine Lupia è espressione delle diverse tradizioni e presenze religiose in Calabria. L’esperienza basiliana, dunque, è una sintesi di ciò che ha rappresentato la fede nei secoli, una completa immersione nella spiritualità, tra le comunità albanesi e ciò che rimane di quelle grecaniche nel sud Italia.

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