Medico alla Piccola Opera. Cetty Libri onora il giuramento di Ippocrate lavorando nella struttura solidale, voluta da don Italo Calabrò, che si prende cura degli emarginati di Reggio Calabria seguendo la volontà del suo fondatore. In quest’ottica si inserisce l’immediata vaccinazioni di medici ed operatori sanitari che vivono questo servizio. «Ho fatto il vaccino il 10 gennaio, all’ospedale di Melito, il 31 gennaio farò il richiamo. Posso affermare che non ho nessun effetto collaterale, neanche dolore dopo la puntura», spiega.
Come altri testimoni, ci spiega come «la giornata sia stata particolare per tutto il personale: si viveva una forte emozione rispetto a questo evento, tutti convinti nel voler intraprendere questa scelta pionieristica».
Ma quali sono state le prime reazioni? «C’è stata una sorpresa, questo sì, rispetto ai tempi. Pur non lavorando in ospedale siamo stati contattati sin da subito. Allo stupore, poi, è subentrata la gratitudine: ero tra i fortunati a ricevere subito questo vaccino».
Come Piccola Opera, spiega la dottoressa Libri «non ci siamo mai fermati in questi mesi; ero consapevole come medico e cittadino che il vaccino è l’unico modo per sconfiggere questo nemico di cui solo ora stiamo imparando a conoscere tutti gli aspetti». Ma come fidarsi ciecamente di una prassi scientifica che in tanti definisconoprecoce? La risposta è cristallina: «Il vaccino è l’unica salvezza per sconfiggere il virus e tornare alla vita di tutti giorni. Ci vuole grande fiducia - correttamente ci sta un minimo timore -ma da medico so che chiha lavorato lo ha fatto nel miglior modo possibile».