Avvenire di Calabria

Più di trecento consacrati si sono ritrovati al Santuario del Cuore Immacolato di Maria a Paravati

Vita Consacrata in Calabria, a convegno su aiuti e rischi del digitale

I principali cambiamenti della società e la difesa dei valori cristiani al centro della riflessione e del confronto

di Giustina Valicenti *

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Vita Consacrata, a Paravati il Convegno di Cism e Usmi. Al centro della riflessione un tema di scottante attualità: gli aiuti e i rischi del digitale in comunità. Vi proponiamo di seguito la testimonianza di suor Giustina Valicenti, presidente Usmi.

Immersi in un mondo in diaspora, in una società fluida, come vita consacrata siamo stati convocati per riflettere sul senso del nostro essere e del nostro vivere in fraternità. Convocati, siamo arrivati, numerosissimi, in più di 300 consacrati a Paravati, nel Santuario del Cuore Immacolato di Maria, accanto alla tomba di Natuzza, questa mamma mistica, che ancora una volta ci ha stimolati a invocare misericordia per le anime e a donare perdono.

Vita Consacrata in Calabria, a Paravati il Convegno Cism e Usmi

Il tema su cui riflettere è stato accattivante: "Crescere in umanità, vivere in fraternità. Gli aiuti e i rischi del digitale in comunità". Si è voluto riflettere su ciò dopo essersi confrontati sui tratti della nostra società in cui operiamo. La società mostra dei caratteri mutevoli, in cui tutto cambia rapidamente, ove tante volte i valori cristiani sembrano scemare la loro incisività, ove conflitti di ogni genere sembrano dominare e ove anche i rapporti stanno conoscendo un respiro corto, tutto a breve scadenza, tutto diventa relativo e fugace. Una società definita da molti società liquida!


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Questa è l’aria che respiriamo e, purtroppo, certamente siamo spinti da queste correnti che possono coinvolgerci e il passaggio dalla comunione all’individualismo è molto facile. Ci è sembrato però che la società in cui viviamo è attraversata anche da tanta positività, è animata da giovani e non giovani volontari, da numerose persone con speciali carismi che irradiano fede e serenità. Abbiamo raccolto, inoltre, la testimonianza ed il desiderio di consacrati di continuare a dare qualità alla vita religiosa. Fino a quando ci sarà in terra di Calabria una sola religiosa! Gli strumenti che usa il mondo sono gli stessi di quelli che usiamo noi all’interno delle nostre comunità e anche i rischi sono gli stessi.

Ci sembra di intuire che oggi, più di ieri, dobbiamo vigilare. Noi, nel mondo, se fedeli, siamo come un paradosso, testimoniamo: “a” un amore che non finisce, un amore perpetuo; “b” una vita fraterna fondata su rapporti di amicizia, duraturi, perché coscienti di essere stati radunati da un Altro! Non ci siamo scelti! È per questo motivo che abbiamo voluto questa giornata, per confermarci della bellezza della nostra vocazione e riconfermare il valore assoluto della fraternità.

Vita Consacrata in Calabria, l'esempio e la testimonianza

Abbiamo chiesto a suor Anna, monaca carmelitana, del Monastero di Crotone, di illuminarci, aiutarci a riscegliere, a riconfermare tutto ciò che fa di noi un cuor solo e un’anima sola. «Coraggio, dunque, diceva madre Anna, guardiamo la qualità della nostra comunione, del nostro vivere la vita fraterna in Comunità. Nessuna di noi ha scelto le sorelle con cui vive. Ci sono state donate e comprendo benissimo la fatica di vivere in comunità ridotte di numero ma il Vangelo di Matteo al cap. 18 (20) ci dice “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono in mezzo a loro” non dice sette o otto, quindici o sedici ma ne bastano due, uniti nel suo nome per garantire la sua presenza».

Abbiamo chiesto a Padre Rocco, francescano conventuale, di illuminarci a una comprensione maggiore sugli strumenti digitali che il mondo oggi ci offre e del loro corretto uso all’interno della fraternità. Padre Rocco ha sottolineato che: «Vivere la fraternità nell’ambiente digitale significa esporla al rischio della frammentazione dovuta al moltiplicarsi d’informazioni, contatti e spazi di relazione. Il crescente interesse delle nostre famiglie religiose fa vedere come la nostra vita religiosa non sia esente dalla partecipazione alla vita sociale dei nuovi mezzi di comunicazione. La presenza aggiornata dei siti delle famiglie religiose, le comunicazioni immediate con tutte le fraternità su scala mondiale rivela la necessità di una maggiore consapevolezza di uno stile religioso nella gestione di tali mezzi».

Il digitale, un'opportunità

È un’opportunità questa che ci è stata offerta per aprire maggiormente il cuore alla fraternità e riappropriarci ancora una volta di quei valori che, ieri, abbiamo scelto e che, oggi, vogliamo continuare a vivere adeguatamente. Li ringraziamo, per il dono della loro parola che raccogliamo come una sfida; vogliamo continuare a vivere gli impegni assunti con rinnovato amore ed entusiasmo ma con un’attenzione maggiore all’oggi che ci avvolge, per meglio usare tutti gli strumenti che ci vengono offerti e/o meglio capire come poterci tutelare.


PER APPROFONDIRE: Morrone ai consacrati della diocesi: «Siate la parte innovativa della Chiesa»


Noi conosciamo la lunga strada che la vita consacrata ha percorso, da Pacomio a Basilio, dai Padri della Chiesa al Vaticano II, a oggi; eppure in questo nostro mondo “diverso” ci viene, ancora, chiesto la visibilità della fraternità. Ci viene chiesto non solo di respirare Cristo, come voleva Antonio, ma di respirare Cristo insieme, all’unisono, come voleva san Basilio. Avanti con fiducia!

* presidente Usmi

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