Avvenire di Calabria

Intervista a Giuseppe Romano, commissario delle Zone economiche speciali di Calabria e Campania

«In attesa della Zes unica, ecco le cose fatte in Calabria»

L'auspicio è che il nuovo strumento operativo dal prossimo anno possa raccogliere i frutti del lavoro svolto

di Francesco Chindemi

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Il rilancio dell’economia nel Mezzogiorno e quindi anche in Calabria passa dalla “nuova” Zes unica. Il nuovo strumento volto a promuovere lo sviluppo imprenditoriale con l’obiettivo di stimolare le economie locali e creare opportunità di lavoro, entrerà in vigore dal primo gennaio.


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La Zes Unica dovrà raccogliere l’eredità delle singole Zone economiche speciali territoriali che cesseranno da qui a breve la loro attività. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Romano, da più di un anno commissario della Zes dell’area calabrese che, nel fare il punto dell’attività svolta, auspica, che anche nella Zes Unica «possano essere replicate in modo più intenso le buone pratiche già avviate nelle singole Zes».

L’esperienza delle Zes territoriali volge orami al termine, commissario Romano può fare un bilancio dei risultati fin qui ottenuti in Calabria?

Penso ad esempio alla norma che ha introdotto lo sportello digitale del commissario che definisco una sorta di “rivoluzione copernicana” perché ha consentito di snellire l’iter burocratico per la richiesta e il rilascio di concessioni. I risultati non sono mancati ad arrivare, favorendo – come nel caso di Callipo – l’insediamento di realtà imprenditoriali locali in soli cinque giorni con ricadute sul territorio in termini occupazionali. Strumento di cui si sono avvalse anche le multinazionali già presenti o che intendevano investire sul nostro territorio.

Ad esempio?

“Baker Hughes Nuovo Pignone” che ha implementato la propria attività produttiva a Vibo Valentia ottenendo in tempi brevi l’autorizzazione per la realizzazione di cinque nuovi capannoni nel sito industriale ubicato in area Zes, proprio grazie alle procedure semplificate previste dal nuovo strumento. Accanto a ciò, un altro risultato è legato alla videosorveglianza nelle aree industriali, per la quale con caparbietà abbiamo chiesto e ottenuto dal ministero dell’interno un finanziamento di 20 milioni di euro, grazie anche alle sinergie avviate con la Regione Calabria. La procedura di evidenza pubblica sarà conclusa il 25 novembre.

Quali sono le aree più attive?

Da Gioia Tauro a Lamezia Terme, fino a Corigliano, in tutte le aree Zes abbiamo ottenuto analoghi risultati, con molte aziende ad aver presentato istanza di insediamento. Non solo le imprese, da parte dei territori sono state formulate molte richieste per estendere la aree di competenza e dare la possibilità a sempre più realtà di usufruire delle agevolazioni previste dallo strumento.

La funzione della Zes anche nel confronto con gli altri attori del territorio quale è stata?

Di raccordo e sinergia tra i diversi attori protagonisti del processo di sviluppo della Regione. A partire dalla Regione Calabria a Confindustria, ma anche i Comuni, gli altri enti locali coinvolti e gli imprenditori hanno ciascuno dato il proprio contributo.

Insieme a Unindustria Calabria e Regione abbiamo avviato un importante tour su tutto il territorio regionale che ci ha permesso di andare nelle singole realtà e spiegare tutti i vantaggi e le prospettive della Zona economica speciale.

Lei è stato commissario oltre che in Calabria, anche in Campania. Quali differenze, ma anche similitudini tra le due realtà?

Sono due regioni che beneficiano entrambe di una posizione geografica eccezionale perché ubicate al centro del Mediterraneo.


PER APPROFONDIRE: Decreto Sud pubblicato in Gazzetta Ufficiale, pronta a partire la Zes Unica


Ovviamente pagano l’effetto di una partenza ritardata rispetto allo strumento. La Calabria rispetto alla Campania ancora di più. Come commissario, pur rivestendo lo stesso ruolo in entrambe le regioni, ho declinato la carica in funzione delle rispettive realtà territoriali. In Calabria si è data priorità alla realizzazione di strutture anche immateriali, come la videosorveglianza o il sistema complesso di monitoraggio delle matrici ambientali, per migliorare il potere attrattivo delle aree industriali. In Campania, invece, si è puntato a migliorare le infrastrutture esistenti per attrarre nuovi investimenti. Lo sportello digitale che adesso è entrato a regime anche in Calabria, in Campania ha avuto una partenza più rapida, anche perché i territori erano già ben conosciuti sotto il profilo infrastrutturale.

Le Zes di Calabria e Campania, rappresentano una “fetta notevole” della nuova Zes unica. Il lavoro fin qui svolto anche dalle altre Zes regionali quanto sarà utile al nuovo soggetto?

L’auspicio di chi ha rivestito il ruolo di commissario di governo è che possa essere replicata e allo stesso tempo replicate in maniera più intensa anche le buone pratiche che abbiamo istituito nelle singole Zone economiche speciali. 

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