Avvenire di Calabria

Lo segnala una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat che evidenziano un nuovo record per il Made in Italy

A marzo nuova crescita di export agroalimentare, poi l’epidemia

Redazione Web

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di Filippo Passantino* - «In controtendenza con l’andamento generale crescono del 13,5% le esportazioni agroalimentari nazionali nonostante la disgustosa parodia sulla pizza corona contaminata da Covid-19 in Italia, diffusa sui social in tutto il mondo». Lo segnala una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat che evidenziano, a marzo, un nuovo record per l’agroalimentare Made in Italy dopo il valore di 44,6 miliardi di euro fatto segnare nel 2019. «A marzo – sottolinea l'associazione - si registrano su base tendenziale aumenti per il cibo e le bevande italiane all’estero negli Usa (+10,4%), in Germania (+24,9%), in Gran Bretagna (+3,9%) e anche in Francia (+9,5%)».

«Si tratta purtroppo - continua la Coldiretti - di una fiammata non confermata nei mesi successivi con il propagarsi della pandemia in tutto il pianeta con la chiusura delle frontiere e le misure per contenimento che hanno determinato il brusco freno al commercio a livello globale». Il risultato è che in Italia 3 aziende agroalimentari su 4 (74%) registrano un calo delle vendite all’estero per effetto di una pioggia di disdette provenienti dai clienti di tutto il mondo, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

A pagare il conto più pesante in Italia sono il vino, ma anche il florovivaismo, l’ortofrutta, i formaggi e i salumi. «Per favorire l’internazionalizzazione - afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini -, occorre puntare, in primo luogo, a una regia nazionale attraverso un’Agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo con il sostegno delle ambasciate». «Nell’emergenza in atto e in un’ottica futura di ripresa delle normali attività commerciali sarà fondamentale – conclude Prandini - impiegare tutte le energie diplomatiche per superare i dazi Usa e l’embargo russo».
*Agensir

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