Avvenire di Calabria

L'Aeroporto dello Stretto sta vivendo una stagione di transizione caratterizzata da annunci faraonici sia in ambito infrastrutturale che di attività volativa

Aeroporto dello Stretto, tra dubbi e rassicurazioni di Cannizzaro: «Decolleremo»

Sul territorio non mancano i dubbi che si tratti dell'ennesima boutade pre-elettorale, ma sul punto abbiamo intervistato il deputato Cannizzaro

di Federico Minniti

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L'Aeroporto dello Stretto sta vivendo una stagione di transizione caratterizzata da annunci faraonici sia in ambito infrastrutturale che di attività volativa. Sul territorio non mancano i dubbi che si tratti dell'ennesima boutade pre-elettorale, ma sul punto abbiamo intervistato il deputato Cannizzaro.

Cannizzaro è sicuro, è l'ora del decollo dell'Aeroporto dello Stretto

Il deputato reggino Francesco Cannizzaro è in prima linea per il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto intitolato all’aviatore Tito Minniti. Con Cannizzaro abbiamo provato a fare il punto sulla situazione attuale in cui versa lo scalo di Reggio Calabria.

Compagnie low cost, superamento delle limitazioni operative e restyling in ambito di safety/security. È davvero il momento del decollo per l’Aeroporto dello Stretto?

Lo si sta costruendo questo decollo, tassello dopo tassello. Come ho scritto recentemente in un post sulle mie pagine social, non ci sono bacchette magiche, né misure straordinarie da applicare per cambiare oggi per domani la situazione del “Tito Minniti”.

C’è solo da mettere in atto alcuni determinanti passaggi che non possono essere frutto di qualcosa di estemporaneo. Parlo di procedure, di interventi, di strategie aziendali, di investimenti mirati. Tutte cose che stanno piano piano arrivando.

Capisco l’impazienza e le critiche, ma non ci sono alternative. Anzi, c’era. Era lasciarlo chiudere, come stava accadendo durante il lockdown, quando abbiamo sventato la chiusura grazie ad interlocuzioni parlamentari e governative. Altrimenti oggi staremmo piangendo un aeroporto chiuso, non a mezzo servizio come quello attuale.

Dopo averlo salvato, partendo dall’approvazione del mio emendamento, abbiamo avviato un percorso di sviluppo definitivo. Che, come ho detto all’inizio, appunto, è in fase di costruzione, tassello dopo tassello.


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Cosa risponde a chi afferma che con i soldi “in ballo” si possa far fronte a solo una tratta onerosa rispetto alle 4 annunciate con Ryanair?

Ribatto con una risposta secca: lo vedremo. Da un lato c’è chi sta lavorando, silenziosamente, con concretezza, un passo alla volta; dall’altro ci sono detrattori, avversari politici, leoni da tastiera e fantasmagorici inventori di strategie irrealizzabili.

Il rilancio dell’aeroporto di Reggio Calabria è una scommessa tutta di Centrodestra (anche perché la Sinistra targata PD lo ha svenduto e abbandonato). Ribadisco, vedremo chi ha ragione.

È possibile, secondo lei, che in poco tempo in Sacal possa entrare anche il mondo produttivo e istituzionale di Reggio Calabria?

Se ne parla da tempo, ma al momento non si è mai concretizzato. Nel passato c’è stata la possibilità che entrassero, tanto gli imprenditori del nostro tessuto economico quanto la Città metropolitana. Non è successo.

Quindi probabilmente non c’è stata la concreta volontà. O le condizioni. Ad ogni modo, il passato è passato, quindi mi auguro che nel futuro succede perché vorrà dire che Reggio Calabria avrà imprese ed enti rigogliosi. Di certo, giusto per essere chiari, non è da questo che passa il decollo dell’aeroporto. Voglio evidenziarlo.


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È vero che c’è un tentativo di dialogo con le Istituzioni messinesi per fornire tutti quegli strumenti necessari sotto il profilo logistico-operativo alla continuità territoriale sullo Stretto?

Non tentativi, solo cose concrete. Pertanto, se anche il sindaco di Messina ha recentemente partecipato (per la prima volta da quando c’è Sacal) a qualche tavolo tecnico, un motivo c’è. La volontà, a parole, è da sempre quella di coinvolgere Messina nelle strategie dell’infrastruttura, non a caso chiamata Aeroporto dello Stretto. Bisogna renderlo nei fatti. Ritengo, perciò, che ci siano i primi concreti passi.

L'esperto: «Il vero scoglio è la Pista 33 e le limitazioni»

di Giuseppe Imbalzano - Mai come negli ultimi anni l’Aeroporto dello Stretto è stato al centro di tale fermento. Tra fondi per l’adeguamento infrastrutturale (25 milioni) e incentivi all’attività volativa (14-30 milioni), lo scalo di Ravagnese vede assegnata una dote di oltre 50 milioni di euro.

Ciò nonostante, i frutti ancora non si vedono, per quale motivo? Appassionati di aviazione o meno, tutti sanno che lo scalo di Reggio, per via della sua posizione, ha alcune peculiarità che trovano la massima espressione nella particolare procedura di atterraggio a vista su pista 33.

Sebbene uno degli interventi finanziati dall’emendamento Cannizzaro finanzi l’implementazione del sistema Gbas, ovvero un sistema di atterraggio strumentale basato su tecnologia satellitare che consenta di automatizzare il più possibile una procedura che, ad oggi, è tutta in mano alla capacità dell’equipaggio di condotta.

Di contro, il sistema Gbas non è ancora molto diffuso sia per vincoli degli aeromobili (gli aerei più vecchietti non ne sono ancora dotati), sia per le certificazioni richieste ad aerolinee ed equipaggi.

Nel mese di ottobre del 2022, Sacal ha affidato la progettazione di una procedura RNP AR per la pista 33 dell’Aeroporto di Reggio Calabria.

Si tratta di una possibile procedura di volo che grazie alla navigazione satellitare consenta l’atterraggio in modalità “semi-automatica”. Ciò potrebbe consentire ad Enac di rimuovere (o mitigare) l’obbligo di addestramento per gli equipaggi.

In sintesi, con le tecnologie attuali, il rischio è che comunque permangano degli obblighi di addestramento in capo alle compagnie aeree.


PER APPROFONDIRE: Ryanair pronta ad atterrare a Reggio Calabria, 8 rotte per il “Tito Minniti”


Uno dei più recenti tentativi di rimettere in moto l’Aeroporto dello Stretto è stata l’istituzione di oneri di servizio pubblico per le rotte da/per Reggio verso Torino, Venezia e Bologna. La gara di appalto è stata dichiarata deserta nel mese di aprile 2023, verosimilmente per ragioni legate all’esiguità della compensazione garantita al vettore, probabilmente legata ad un’analisi poco realistica dei costi e del mercato.

Passando all’attualità, la Regione Calabria nel mese di luglio 2023 ha lanciato una manifestazione d’interesse per l’assegnazione di aiuti a compagnie aeree per l’avviamento di nuove rotte di collegamento con gli aeroporti calabresi per un valore complessivo di 120 mln di euro spalmati su 3 anni.

La dotazione riservata all’aeroporto reggino è di 30 mln di euro. L’aiuto, attualmente in fase negoziale con l’UE, andrà a mitigare tutta una serie di oneri sostenuti dalle compagnie aeree quali diritti d’imbarco/sbarco, tasse comunali e altre tariffe connesse all’attività di volo.

Alla manifestazione d’interesse hanno risposto le principali low cost europee, ovvero Ryanair, Easyjet e Wizzair. La compagnia irlandese Ryanair, in particolare, ha proposto un pacchetto di otto destinazioni nazionali e internazionali che sarebbe intenzionata ad operare dallo scalo reggino.

Bisogna dire che la manifestazione d’interesse, per sua natura, non è vincolante e bisognerà attendere la procedura di gara per vedere se le intenzioni di Ryanair si trasformeranno in realtà.

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