Avvenire di Calabria

Il governo starebbe valutando di finanziare l'opera utilizzando il fondo complementare al Pnrr

Alta Velocità Salerno-Reggio, quel “cambio” di binario che preoccupa

La preoccupazione del segretario Uil Santo Biondo: «Palazzo Chigi ci dica come stanno effettivamente le cose»

di Redazione Web

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Il governo starebbe valutando di finanziare l'Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria utilizzando il cosiddetto fondo complementare al Pnrr o altre risorse non più quelle del Next Generation, necessariamente spendibili entro il 2026. Se da Palazzo Chigi questa soluzione viene vista come un'accelerazione all'opera, in Calabria c'è chi non la pensa allo stesso modo.

«Se la notizia dello spostamento del finanziamento delle opere, previste per la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria fra Salerno e Reggio Calabria, dal Pnrr ai Fondi di coesione o ad altre forme di sostegno nazionale fosse confermata saremmo davanti all’ennesimo paradosso in salsa italiana». È quanto ha motivo di ritenere il Segretario generale della Uil calabrese Santo Biondo.


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L'Alta Velocità è una delle infrastrutture più importanti per lo sviluppo della Calabria. Ma su essa si sono addensate, ancora a detta di Biondo, troppe ombre fosche. «Avevamo prospettato il rischio che questa opera non venisse sostenuta dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l’abbiamo fatto in splendida solitudine, mentre c’era chi giocava a carte coperte e non ha favorito la realizzazione dell’opera in tempi celeri», ancora la denuncia del Segretario Uil.

Adesso si apre una partita importante: quella della ricollocazione dell’ingente dote finanziaria che era stata destinata all’Alta velocità fra Campania e Calabria. «Da parte nostra siamo convinti che, per evitare l’ennesimo scippo ai danni delle calabresi e dei calabresi, vada mantenuta la territorialità dell’investimento finanziario prospettato. Ma non solo».

Le richieste della Uil sono precise. «Vorremo capire - scrive Biondo - come si organizza il nuovo ragionamento sulla realizzazione dell’infrastruttura, come e in che tempi si interverrà per l’ammodernamento della galleria Santo Marco, quale sarà il quadro finanziario, quali saranno i termini pluriennali dell’investimento e, soprattutto, se lo stesso garantirà il completamento dell’opera da Battipaglia a Reggio Calabria nella convinzione che questa sia un infrastruttura determinante per lo sviluppo del porto di Gioia Tauro verso il quale non vorremmo dover registrare un deficit di attenzione parte della politica.»


PER APPROFONDIRE: La lettera: in attesa dell’Alta velocità, solo passi indietro sulla linea Reggio – Roma


Da qui la richiesta al ministero delle Infrastrutture, «di fornire ai nostri dubbi delle spiegazioni plausibili in tempi brevi, nella convinzione che la Calabria debba avere la certezza sulla realizzazione dell’opera con dati di indubbia provenienza, risorse disponibili e cronoprogramma certo». Al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, invece, chiede il Segretario Uil «di chiarire quanto sta accadendo per il bene della Calabria che non può perdere un’altra occasione di sviluppo».

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