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Sarà possibile visitare la mostra fino al 5 settembre, al Museo diocesano di Gerace: un'occasione da non perdere per ammirare una suggestiva opera -un'antico arazzo - legata al nome di Raffaello Sanzio di cui quest'anno si ricorda il quinto centenario della morte.
Fino al 5 settembre, Gerace ospita nelle sale del Museo Diocesano diretto dal professor Giacomo Maria Oliva "Anasias et Saphira", il prezioso arazzo della prima metà del XVII secoli realizzato da Raffaello Sanzio e raffigurante la morte di Anania.
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Il manufatto delicato e perfetto, restaurato dai professionisti della Cappella Sistina, nato dal cartone del grande artista urbinate e poi realizzato ad arte dalla tessitura belga di Heinrich Mattens - è un pezzo straordinario e in questi mesi di esposizione nel borgo di Gerace ha attirato l'attenzione di migliaia di visitatori e turisti in soggiorno in Calabria.
Dopo un tour in Sicilia, l'Arazzo di Raffaello è stato accolto ed esposto presso il Museo Diocesano di Gerace. Una scelta non casuale: nel borgo della locride, infatti, è nato Luigi d'Aragona, nobile cardinale che seguì per conto di papa Leone X la realizzazione degli arazzi fiamminghi della Cappella Sistina.
L’opera raffigura la morte di Anania, fulminato da san Pietro perché colpevole di non aver consegnato alla comunità cristiana tutto il denaro ricavato dalla vendita di un fondo. L'arazzo realizzato su cartone di Raffaello - in mostra fino al 5 settembre a Gerace - fa parte di un gruppo di dieci arazzi dedicati all'opera evangelizzatrice dei santi Pietro e Paolo, dai quali vennero tratti i cartoni che servirono al primo arazziere Pieter Van Aelst per la tessitura.
“Raffaello sul filo del telaio. Ananias et Saphira” è il titolo che ha accompagnato la mostra e che farà da filo conduttore al convegno di studi che si terrà domenica 4 settembre presso il Salone deli arazzi del Museo Diocesano di Gerace.
Nel corso dell'incontro che fa parte del cartellone di eventi promosso dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria, in collaborazione con lo stesso Museo diocesano di Gerace e, fra gli altri, il Ministero della Cultura, si parlerà di «Storia e arte nella Calabria aragonese e dell'apporto alla cultura umanistica e rinascimentale».
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Ad aprire i lavori, alle 9.30, che si svolgeranno in doppia sessione (mattutina e pomeridiana), sarà il vescovo della diocesi di Locri Gerace, monsignor Francesco Oliva. Oltre a lui, anche l'assessore alla cultura di Gerace, Salvatore Galluzzo; il soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo, Fabrizio Sudano e Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona, alla cui collezione privata appartiene l'arazzo di Raffaello.
Insieme a quello del professor Giacomo Oliva, direttore del Museo diocesano di Gerace che spiegherà le ragioni della mostra e il contesto culturale geracese tra XIV e XVI secolo, si alterneranno nel corso della giornata altri pregevoli interventi da parte di personalità del mondo della cultura, dell'arte e della Chiesa.
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