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In occasione dei festeggiamenti della Madonna del Carmine, ad Archi, la comunità degli adulti Scout del Masci RC 6, ha dato vita alla prima edizione di un "Museo itinerante" legato alla storia e alle tradizioni del quartiere.
La prima "apertura" al pubblico è stata nella serata di ieri. Il Museo "itinerante" di Archi non a caso ribattezzato "Ecomuseo" è stato allestito presso un'antica casa rurale nella zona conosciuta dai residenti della "Luvaredda" per via del caratteristico e secolare albero d'ulivo che da sempre la caratterizza. Sarà visitabile anche questa sera e domani secondo il seguente orario: dalle 18 alle 21.
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L'iniziativa nasce dalla volontà di Giovanna Martino, conosciuta come "Gianna a monaca" e dal desiderio - condiviso con tutti i suoi compagni di strada del Gruppo Masci di Archi Carmine - di dare collocazione ad una prestigiosa collezione di beni materiali, da lei raccolti nel corso degli anni, legati prevalentemente alla cultura contadina e artigianale.
L'Ecomuseo rappresenta un "testimone" dell'identità del quartiere che vanta un'antica tradizione contadina e artigiana. Grazie a questa iniziativa che propone una collezione di centinaia di pezzi unici, quanto rari, utilizzati tra ottocento e novecento si vuole far rivivere la storia del passato, solitamente raccontata dai nonni o dai bisnonni, ma in forma "visuale".
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Così ci si tuffa in un passato in cui la coltivazione della terra e il commercio di bestiame erano le principali attività lavorative. Dal mare alla montagna, la terra veniva coltivata a vigneti, uliveti e alberi da frutto laddove, ora, sorgono i complessi di edilizia residenziale pubblica o le principali vie del quartiere.
Era l'epoca in cui con i prodotti dell'orto si preparavano degli ottimi sott'oli e non si buttava niente, persino con l'olio di oliva che rimaneva nel fondo si preparava il sapone poi utilizzato per l'igiene personale o per lavare i panni. Qui è possibile rivivere tutto ciò, anche per chi non ha conosciuto quell'epoca ormai remota.
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