Avvenire di Calabria

Pit-stop informativo per l'azienda municipalizzata del trasporto pubblico locale guidata da Perrelli

Atam, conti e futuro: vera sfida è la competitività sul mercato

Federico Minniti

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La Sala Conferenze del Terminal Botteghelle ha ospitato una sobria conferenza stampa di Atam, «la più grande azienda in Calabria per quanto riguarda il settore del trasporto pubblico locale (Tpl)», come evidenzia durante il suo intervento Francesco Perrelli, amministratore unico di Atam, che agli sfarzi preferisce «lo sforzo corale» di istituzioni, proprietà (l'Atam ricordiamo è l'unica municipalizzata del Comune di Reggio Calabria) e dipendenti. 

Un'azienda che se da un lato manifesta solidità economica, nonostante la mole debitoria ereditata dalle gestioni sino al 2011 (quelle del "Modello Reggio" per intenderci, ma ci torneremo tra poco, ndr), dall'altro evidenzia come il servizio sia sempre più «a misura di cittadino», come affermato da Simona Argento, responsabile comunicazione&marketing dell'azienda che ha moderato la conferenza. Un'efficacia che - in realtà - non è uno slogan da sbandierare ai quattro venti, bensì una conditio sine qua non rispetto all'altro macro-tema della conferenza ossia la probabile gara d'appalto europea del 2019 per la fornitora del servizio di Tpl nel bacino d'utenza metropolitano.

Il tavolo dei relatori è a esclusivo appannaggio dei componenti della struttura aziendale, mentre (segno del cambiamento dei tempi!) nell'uditorio siedono i consiglieri comunali Francesco Gangemi e Rocco Albanese debitamente ringraziati da Perrelli: «Quando abbiamo avuto bisogno, sapevamo a chi telefonare» dice il manager mimando il gesto della cornetta telefonica. Altro "ospite d'eccezione" è stato il professore Antonino Gatto, l'uomo del risanamento di Atam che ha ceduto il testimone un anno orsono allo stesso Perrelli.

La gestione-Gatto è richiamata più volte negli interventi di Giuseppe Sgarlato, responsabile della contabilità, Domenico Iannò, responsabile del servizio trasporti e Viviana Fedele, risk manager. Tutte risorse di Atam che fanno parte di una squadra dove la parola d'ordine è "corresponsabilità".

«Nella struttura non esistono figure dirigenziali - spiega Sgarlato - questo comporta una notevole riduzione dei costi». Il capitolo personale è corposo e affrontato a più voci. Lo stesso Sgarlato sottolinea come «sono state limitate le consulenze esterne soltanto a quelle previste dagli obblighi di legge». Nessun "poltronificio", quindi, come accaduto spesso per le società municipalizzate o partecipate nel recente passato in riva allo Stretto.

«Basti pensare che l'ufficio legale (esterno all'organigramma di Atam, ndr) attraverso delle transazioni con i fornitori ha portato a un "risparmio" di tre milioni di euro». I numeri sul debito (argomento che è tornato di moda nelle aule politiche) sono lapalissiani e Perrelli&Co hanno mantenuto la parola sulla "trasparenza" sui conti annunciata all'indomani dell'insediamento del nuovo amministratore unico.

«La gestione caratteristica (la differenza fra i ricavi ottenuti a fronte della vendita di beni o servizi oggetto dell'attività dell'azienda e i costi sostenuti per realizzarli, ndr) segna un +700mila euro nel primo semestre del 2018 - stigmatizza Perrelli - si tratta di un dato in trend con quanto accade dal 2012 ossia da quando si è fermata l'emorragia che aveva portato ad accumulare ben 32 milioni di euro di debito; ogni anno paghiamo circa 3,5 milioni di euro di "rata" del piano di rientro che comprendono anche il 25% di interessi passivi maturati».

Svestiti i panni da commercialista, Perrelli torna a parlare da amministratore lanciando una stoccata agli amministratori nominati dal centrodestra: «Il Tribunale di Catanzaro ha rigettato tutte le eccezioni formulate dai vecchi manager rispetto alla nostra azione di responsabilità nei loro confronti». Come dire: chi sbaglia, paga. E di tasca propria.

I conti tornato, per fortuna. E anche l'appeal di Atam aumenta: un indice di analisi può essere l'uso dell'App, nata da poco, che già registra 10mila download e 3mila utenti giornalieri. La conversione (dowload/fruizione) è stata debole nei primi mesi, ma oggi sta conoscendo un rapido incremento raggiungendo a luglio 2018 quasi i mille titoli di viaggio acquistati dalla piattaforma digitale. Non solo innovazione per rendere pià competitiva l'Atam, ma anche la "rinascita" di luoghi-simbolo, come l'edicola sul Calopinace, che diverrà un punto informativo dell'azienda per il territorio. Il tutto «a costo zero» come ribadisce il management durante la conferenza stampa. Infine sono immaginati percorsi di incentivi per gli abbonati grazie a diversi accordi di co-marketing che permetteranno ai possessori del "mensile", "trimestrale" o "annuale" di godere di alcuni benefit commerciali.

Ma a cosa serve questa "corsa" al passeggero? Il motivo è svelato dall'analisi di Domenico Iannò: «Nel settembre 2019 scadrà il contratto di servizio con la Regione Calabria e l'intendimento attuale sembra essere quellod i bandire una gara d'appalto europea per affidarlo. Qualora si persegua questa strada - spiega Iannò - Atam dovrà farsi trovare pronta». In sintesi un fattore di premialità è dato dal costo/velocità che è un indicatore che tende a inquadrare la customer satisfaction dei consumatori. Oggi la Regione Calabria copre il 65% dei costi dell'azienda, «e Atam è molto vicino a essere autosufficiente rispetto al restante 35%» conclude Iannò.

Ultimo intervento della conferenza stampa, seguita con attenzione anche dai sindacati di categoria, è stato quello di Viviana Fedele che ha accennato (seppur spoilerata dalla moderatrice Argento, ndr) di una ormai imminente «rendicontazione sociale» rispetto all'azione di Atam. Soste selvagge, riqualificazione delle risorse umane, riduzione dell'impatto ambientale («le emissioni di anidride carbonica sono state ridotte di 4.330 kg», ha detto Fedele) e servizi ai disabili sono i punti cardine che guideranno questa pubblicazione. 

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