Avvenire di Calabria

Aula G, sono le piccole cose che rendono felici

Il 20 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Felicità (International Day of Happiness)

di Maria Gattuso*

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«Se tutti riuscissimo a fare ogni giorno un piccolo gesto gentile verso gli altri, saremmo tutti più felici»

Il 20 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Felicità (International Day of Happiness), una giornata dedicata all’essere felici e riconoscere l’importanza della felicità e del benessere nella vita delle persone di tutto il mondo. Questa giornata è stata instituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) attraverso la risoluzione 66/281 del 28 giugno 2012, promossa inizialmente dal Bhutan, che già negli anni ’70 misurava il benessere del paese con la Felicità Interna Lorda (FIL), anzichè solo con il PIL. L’assemblea, consapevole che la ricerca della felicità sia uno scopo fondamentale della vita dell’uomo, invita tutti i paesi membri a celebrare la ricorrenza attraverso attività educative di crescita e di sviluppo.



Il World Happiness Report è un’indagine sullo stato di felicità globale che classifica i paesi in base al loro livello di felicità e di qualità di vita. Secondo il rapporto mondiale della felicità 2025 il paese più felice del mondo è la Finlandia, mentre l’Italia è al 40° posto.
Definire oggi cosa sia la felicità è difficile: per alcuni è un’emozione temporanea, per altri uno stato d’animo duraturo. Per molte persone la felicità è legata alle cose materiali, una bella casa, una bella macchina, viaggiare e poter comprare tutto ciò che si desidera, per tanti altri, è vivere in un’ambiente sereno, circondati dagli affetti, dagli amici e dalla famiglia.

L'importanza dell'armonia

La felicità è anche stare bene con sé stessi, avere un equilibrio interiore e godere di momenti semplici della vita: un tramonto, una passeggiata in riva al mare, leggere un bel libro e condividere tempo e risate con gli amici.

Per me, la felicità, non è qualcosa di grande o di costoso, ma è fatta di piccoli momenti: un pomeriggio passato con gli amici a ridere e scherzare insieme, una giornata d’estate al mare, andare a mangiare un gelato con la mia famiglia, riuscire a superare una difficoltà, come un compito o portare a termine un impegno e ottenere un buon risultato dopo essermi tanto impegnata.

Essere felici non significa non avere problemi o difficoltà, ridere sempre e non avere mai un momento di tristezza, ma riuscire a trovare l’aspetto buono delle cose e sapere di poter contare sugli amici e sulla famiglia in qualsiasi momento. Nella nostra scuola siamo sicuramente aiutati ad essere felici visto che il nostro fondatore, San Giovanni Bosco, diceva sempre ai suoi ragazzi “Vi voglio felici nel tempo e nell’eternità”; sapere che c’è qualcuno che ti vuole bene al punto di volerti felice per sempre, dà coraggio per superare i momenti di difficoltà!


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Per me la felicità è anche riuscire ad aiutare gli altri, con un gesto di gentilezza e di attenzione potendo anche condividere con gli altri qualcosa di mio. Anche io mi sento felice se grazie al mio aiuto qualcuno sta meglio, e se tutti riuscissimo a fare ogni giorno un piccolo gesto gentile verso gli altri, saremmo tutti più felici.

*Classe I

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