Avvenire di Calabria

A tu per tu con Angela Villani, mamma di un bambino autistico e impegnata da anni nel sociale insieme ad altre famiglie del territorio

Autismo: Il Volo delle Farfalle dà voce «a quei diritti negati»

Ecco la rubrica #essereVolontari, a cura del Csv dei Due Mari

Tatiana Muraca

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L’associazione Il Volo delle Farfalle nasce due anni e mezzo fa dall’unione di diverse famiglie reggine con bambini e ragazzi autistici. Ad oggi, conta di 28 nuclei familiari iscritti e di tanti altri che vedono nell’associazione un punto di riferimento, di ascolto, di informazione e di lotta contro i diritti e i servizi negati ai soggetti affetti da autismo. Un ponte tra i genitori sommersi da problematiche economiche dovute all’assenza di figure professionali in grado di affiancare ed aiutare i bambini e ragazzi affetti da autismo nel gestire ogni aspetto della quotidianità. Che siano le terapie, le scuole, le attività sportive, i laboratori... per raggiungere un livello sufficiente ad integrarsi realmente nella società. Il Volo delle Farfalle nasce per concretizzare tutte le opportunità di questi bambini e ragazzi dando il massimo impegno per far sì che sia fatto tutto ciò che è possibile a rendere migliore la crescita dei bambini, affinché diventino ragazzi e adulti con maggiori autonomie. Altro principale obiettivo dell’associazione, quello di garantire loro centri di accoglienza con servizi specializzati dove scoprire e poter esprimere le proprie potenzialità. Ci vogliono progetti di vita, integrazione e inclusione in tutti i campi sociali, attraverso il supporto delle istituzioni territoriali e sanitari, «e noi ce la metteremo tutta affinché si realizzino», così Angela Villani, fondatrice dell’associazione e mamma di un bambino autistico che da anni è in prima linea, con manifestazioni in piazza e un grande impegno speso nel sociale, per avere riconosciuti diritti ad oggi inesistenti. «In Calabria – ci dice – non esistono figure di riferimento specializzate in questo ambito; non esiste un centro informativo a cui i genitori, una volta ricevuta la diagnosi, possano rivolgersi per sapere il da farsi. Quasi tutto viene fatto privatamente, e le famiglie si sobbarcano tutto il peso di questa disabilità». L’assenza della neuropsichiatria infantile, inoltre, è per Angela Villani un’ulteriore mancanza territoriale, che va ad influire sulla condizione economica dei genitori, costretti a viaggiare fuori regione per curare i propri figli. Anche per tale motivo, il Volo delle Farfalle vuole essere un “faro” che orienti le famiglie. Dopo anni di battaglia, «quantomeno si è creata una maggiore conoscenza sull’argomento; anche se la strada è ancora molto lunga, si sa che noi ci siamo e che combattiamo». Per Angela Villani è impensabile dover finire in tribunale per vedere garantiti quei diritti che dovrebbero essere riconosciuti a priori. «Mio figlio ha 7 anni e come tanti altri bambini affetti da autismo soffre soprattutto in questo periodo di pandemia – continua Angela Villani – Considerata la mancanza di persone competenti in materia anche in ambito scolastico, ho optato per la Dad parentale: in questo modo non rischio di perdere tutti i progressi fatti finora, nonostante il bambino sia comunque costretto a non relazionarsi». Nella speranza che la pandemia finisca al più presto, tanti sono i progetti in cantiere rispetto all’azione futura dell’associazione: in primo luogo, la realizzazione di un punto di sostegno psicologico per fratelli e genitori, coinvolti in una problematica difficile da accettare e gestire, soprattutto all’inizio; ma l’aspirazione più grande rimane quella di «realizzare un’oasi per i nostri figli, perché il “dopo di noi” è importante quanto il “mentre”: un luogo in cui si possa garantire un’assistenza mirata, operatori specializzati, dove svolgere diverse attività e aiutare, soprattutto nei casi meno gravi, a migliorare quanto più possibile la qualità di vita, mirando all’autonomia dei ragazzi anche in ambito lavorativo». Sulla scia di questo, Angela Villani conclude rivolgendosi ai genitori, affinché nessuno di loro si scoraggi e coltivi sempre la speranza lungo un cammino tortuoso e difficile: «Affidatevi a persone che possano esservi di supporto e trovate la forza in voi stessi, perché è quella che poi si riflette sui vostri figli».

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