Avvenire di Calabria

Sono dei veri e propri presidi pediatrici lungo le coste presenti, da quest'anno, anche in Calabria

Un’estate all’insegna della salute con le Bandiere verdi in Calabria

Una novità molto interessante (e utile!) sulla quale si possono già tirare le prime somme per il 2023

di Redazione Web

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Sai cosa sono le Bandiere verdi? Sono dei veri e propri presidi pediatrici lungo le coste presenti, da quest'anno, anche in Calabria. Una novità molto interessante (e utile!) sulla quale si possono già tirare le prime somme con l'appropinquarsi della fine dell'estate.

Bandiere verdi, tutti i numeri dell'estate 2023 in Calabria

La Calabria ha conquistato in tutto venti vessilli: si piazza sul gradino più alto del podio dei territori con più spiagge adatte ai baby-bagnanti.

In Italia, da Nord a Sud, e all'estero ne sventolano in tutto 154. Sono le Bandiere verdi 2023, una "guida" per i genitori in cerca di spiagge a misura di bimbi, scelte direttamente dai pediatri.


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Le Bandiere verdi 2023 (in ordine alfabetico e con l'anno di conferimento): Bianco 2018; Bova Marina 2010; Bovalino 2010; Caulonia - Caulonia Marina 2022; Palmi (Reggio Calabria) 2016; Roccella Jonica (Reggio Calabria) 2012; Siderno (Reggio Calabria) 2016 e Locri (Reggio Calabria) 2016.

Capo Vaticano (Vibo Valentia) 2016; Cariati (Cosenza) 2010; Cirò Marina - Punta Alice (Crotone) 2012; Isola di Capo Rizzuto (Crotone) 2009;  Melissa - Torre Melissa (Crotone) 2015; Mirto Crosia - Pietrapaola (Cosenza) 2010; Montepaone (Catanzaro) 2023; Nicotera (Vibo Valentia) 2008; Praia a Mare (Cosenza) 2010; Santa Caterina dello Ionio Marina (Catanzaro) 2010; Soverato (Catanzaro) 2009 e Squillace (Catanzaro) 2018.

In totale ormai sono 2.903 i camici bianchi dei bimbi coinvolti nel progetto, medici italiani e stranieri che hanno candidato le mete marine ideali per le famiglie, le hanno studiate e accuratamente selezionate. Il risultato è una lista di 146 spiagge italiane insignite della bandiera verde, a cui si aggiungono 5 località situate nell'Unione Europea e 3 in Africa.


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A tirare le somme su come è andato il periodo più intenso delle vacanze estive è Italo Farnetani, fondatore delle Bandiere verdi, simbolo delle località scelte dai camici bianchi dei bimbi come ideali per i più piccoli.

«La pediatria della Calabria - osserva il professore ordinario dell'Università United Campus of Malta - è stata un modello di buona sanità, che garantisce il diritto alla salute di bambini e adolescenti». La macchina ha «funzionato bene», è il verdetto dell'esperto. Un dato su tutti: sono state «180mila le visite» negli studi medici e a domicilio effettuate in 40 giorni.

«Ci siamo chiesti se in presenza di un prevedibile incremento dei numeri», con la presenza dei baby-turisti, «potesse essere garantita un'assistenza continuativa alle famiglie in vacanza - spiega Farnetani - Per verificare questo aspetto, nell'ambito dell'International Workshop of Green flags di cui sono presidente, a luglio si è svolto a Roccella Jonica (Reggio Calabria) un convegno a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le società scientifiche dell'area pediatrica della Calabria. E sono stati tutti concordi nell'assicurare che nessun bambino sarebbe restato senza pediatra».


PER APPROFONDIRE: Bandiere blu, la Calabria raggiunge 19 località d’eccellenza


Cosa dicono, però, i numeri? «Concluso il controesodo e terminate le ferie per la maggioranza delle famiglie con bambini, con lo sguardo all'inizio imminente dell'anno scolastico, si può fare un bilancio - illustra l'esperto -. Abbiamo effettuato con il pediatra di Locri Roberto Trunfio, coordinatore regionale per la Calabria delle Bandiere Verdi, un'analisi delle prestazioni pediatriche erogate dai pronto soccorso e dagli ospedali calabresi per verificare, alla fine della stagione turistica estiva 2023, il livello di assistenza effettivamente garantito».

È stato dunque esaminato «l'accesso ai Pronto soccorso ospedalieri e le necessità di ricovero fra il 10 luglio e il 20 agosto. In questo periodo si sono rivolti ai pronto soccorso e ai reparti di pediatria dei 12 ospedali calabresi 9mila bambini, dei quali 1.500 - cioè 1 ogni 6 - hanno avuto necessità di un ricovero a dimostrazione che la consultazione dell'ospedale era motivata da una complessità della malattia presentata dal piccolo paziente», evidenzia Farnetani.

Nello stesso tempo, riferisce, «l'analisi ha mostrato che i 320 pediatri presenti sul territorio, tra pediatri di famiglia e liberi professionisti, hanno garantito in modo appropriato l'assistenza di primo livello selezionando così i casi più gravi senza appesantire eccessivamente gli ospedali, realizzando una sinergia a vantaggio proprio della salute dei bambini. Si stima che fra il 10 luglio e il 20 agosto siano state effettuate 180.000 visite in ambulatorio o a domicilio. A questo proposito si deve ricordare che, a differenza della situazione italiana, in Calabria non ci sono posti vacanti di pediatra di famiglia».

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