Avvenire di Calabria

Indebolimento e incertezza. Due sono le parole chiave che caratterizzano la nota congiunturale di aggiornamento dell'economia in Calabria di Bankitalia relativa alla prima parte del 2023

Bankitalia: «In Calabria a rischio definanziamento 626 milioni del Pnrr»

I contenuti del report sono stati illustrati ai giornalisti dal direttore della filiale di Catanzaro Marcello Malamisura, dal dirigente Riziero Bruno, e dai componenti del Nucleo di ricerca Giuseppe Albanese (coordinatore), Antonio Covelli, Graziella Mendicino e Iconio Garri

di Redazione Web

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Indebolimento e incertezza. Due sono le parole chiave che caratterizzano la nota congiunturale di aggiornamento dell'economia in Calabria di Bankitalia relativa alla prima parte del 2023.

La relazione di Bankitalia sul rischio definanziamento dei fondi Pnrr

Nella prima parte del 2023 la crescita dell’economia calabrese ha perso vigore. In base all’indicatore Iter elaborato dalla Banca d’Italia, nel primo semestre l’attività economica in regione è aumentata dell’1,1 per cento, in linea con quanto osservato nel resto del Paese, ma in calo rispetto allo scorso anno quando la crescita era stata del 3%.

È quanto emerge dall'aggiornamento congiunturale condotto dalla filiale regionale della Banca d'Italia illustrato ieri mattina dal direttore Marcello Malamisura nella sede di Catanzaro.


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“Secondo i risultati del sondaggio congiunturale condotto tra settembre e ottobre dalla Banca d’Italia – si legge nel report – il fatturato delle imprese calabresi nei primi mesi dell’anno ha registrato in media un moderato incremento, ancora sostenuto dall’aumento dei prezzi di vendita. La situazione reddituale è migliorata, beneficiando anche della riduzione dei prezzi energetici, mentre gli investimenti sono rimasti su livelli contenuti, risentendo probabilmente del clima di incertezza sull’evoluzione del quadro macroeconomico e dell’innalzamento del costo del credito. A livello settoriale – spiega la Banca d’Italia – il rallentamento ha riguardato maggiormente l’industria in senso stretto. Le costruzioni sono state in parte sospinte dal completamento degli interventi di riqualificazione edilizia stimolati dal Superbonus mentre in prospettiva potrebbe incidere di più il contributo dei lavori pubblici finanziati dal Pnrr che finora è stato inferiore alle attese deli operatori. Nel terziario la congiuntura è rimasta positiva, pur risentendo della frenata delle vendite nel commercio e della debole crescita delle presenze turistiche”.


PER APPROFONDIRE: Pnrr, un miliardo in meno, Brunetti: «Così i tagli penalizzano Reggio e la Calabria»


Nel report di Banca d'Italia si analizza anche lo stato di attuazione del Pnrr. Alla data del 10 ottobre risultavano assegnati 5,6 miliardi di euro ai soggetti attuatori pubblici da realizzare sul territorio calabrese, pari a 3.004 euro per abitante.

I fondi risultano maggiormente concentrati sulle missioni volte alla digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo e rivoluzione verde e digitale che assorbono circa il 45% delle risorse allocate.

A giugno 2023 i soggetti attuatori pubblici avevano bandito procedure per un importo di 1,7 miliardi pari circa il 40% del valore dei progetti. Le principali criticità riscontrate hanno riguardato i rincari e l'approvvigionamento, la bassa partecipazione delle imprese alle gare, gli ostacoli amministrativi, normativi e gestionali. I progetti suscettibili di definanziamento ammontano a 626 milioni di euro pari all'11% del totale delle risorse assegnate alla Calabria.

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