
Riformare la scuola nell’era liquida, passo necessario
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La memoria liturgica di San Vincenzo de ' Paoli ci consente di ripercorrere gli aspetti peculiari del suo carisma vocato all'educazione. Un carisma che, da tantissimo tempo, trova una concreta applicazione anche sul territorio diocesano di Reggio Calabria.
Francese originario della Guascogna, sacerdote a 19 anni, fondò i Preti della Missione (Lazzaristi) e insieme a santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità nel 1633. Per lui la regina di Francia “inventò” il Ministero della Carità e lui organizzò l’aiuto ai poveri su scala nazionale
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Vincenzo nacque in un remoto villaggio delle Lande, nelle vicinanze di Dax, nel 1581. I genitori lo orientarono allo stato ecclesiastico, che costituiva l’unica possibilità di promozione sociale per le classi inferiori. Studiò pertanto presso i francescani di Dax (1595) e fu precettore dei figli del giudice di Pouy, Comet.
Arrivato a Parigi nel 1608, ottenne la carica di elemosiniere della regina Margherita di Valois e alcuni benefici. Determinante per lui però fu l’incontro con Pierre de Bérulle, che introdusse Vincenzo nei circoli della riforma della Chiesa di Francia. La scelta di nuovi valori operata da Vincenzo si rivela in occasione di una falsa accusa di furto da cui non volle difendersi e nell’aver accolto le confidenze di un teologo provato nella fede.
Cominciò a pregare più intensamente, riscoprì il senso del sacerdozio e dell’eucaristia. Il sacerdozio lo aveva considerato finora come un’opportunità di promozione umana. Si diceva che “nessun prete muore mai di fame”. L’eucarestia era un rito che portava bene. Capì invece che il prete è un uomo mangiato e che nell’eucarestia il prete è sacerdote e vittima.
Bremond ha perciò scritto che “non è stato l’amore degli uomini che l’ha condotto alla santità, ma la santità che l’ha reso veramente ed efficacemente caritatevole”. Di qui, coincidenza fra preghiera e azione. La preghiera è esercizio della volontà divina, annuncio ed evangelizzazione, è momento unificante di tutta la vita.
Tutta la sua spiritualità si fonda su due scoperte: Cristo e i poveri. Cristo è il missionario dei poveri; la Chiesa è attualizzazione di questa missione. Logica conclusione di questi approfondimenti cristologici ed ecclesiologici è una conseguenza “politica”, la riaffermazione della necessità di un impegno nel mondo e per il mondo nella duplice valenza di evangelizzazione e promozione umana.
Conseguentemente nacque nel Santo il bisogno di un intervento nelle strutture per animarle cristianamente e nella costituzione di comunità profetiche capaci di reintegrare la vita religiosa nel mondo e di proclamare la salvezza spirituale e temporale per gli ultimi: “Non mi basta amare Dio se il mio prossimo non lo ama”.
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Non possiamo dimenticare che l’istituto delle Figlie della Carità divenne il modello di un gran numero di comunità femminili di servizio. Fanno parte dell’ispirazione vincenziana le suore di s. Giovanna Antida Thouret, le Suore di Carità di Santa Maria, fondate da Luigia Angelica Clarac, le Suore di Carità dell’Immacolata Concezione, fondate da Antonia Maria Verna, le suore del padre Durando, quelle del beato Cottolengo, le Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, le suore di Carità di Leavenworth, di san Giuseppe, di Baltimora, le suore di Carità di Innsbruck, e tutte le comunità nate per opera di santa Elisabetta Seton.
L’Istituto San Vincenzo è una scuola cattolica presente a Reggio Calabria fin dal 1889; crede fermamente nella portata educativa della propria attività. La scuola gestita dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida, raggiunge le sue finalità con lo stile e il metodo educativo della Carità.
Per questo: personalizza i rapporti educativi, si pone come famiglia, educa evangelizzando; è aperta a tutti, offre un servizio promozionale per tutti e in particolare gli ultimi. Propone indirizzi di scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
Serve riscoprire la libertà nell’apprendimento attraverso un nuovo approccio empatico e attivo
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