Padre Sergio Ucciardo saluta Reggio Calabria: «Qui ho trascorso otto anni fondamentali della mia vita»
Il gesuita lascia una grande eredità a tante coppie e ragazzi che ha formato e accompagnato nella vocazione alla sponsalità
Passata la fase uno le relative situazioni emergenziali restano. Sul nostro territorio continuano ad esserci persone che vivono situazioni lavorative più precarie di prima e che rischiano di rientrare nella fascia sociale dei “nuovi poveri”. È quanto si legge in una nota stampa della Delegazione Regionale Caritas Calabria, a cui si aggiunge il fatto che nella fase due a queste circostanze se ne affiancano altre, pregresse, e allo stesso modo problematiche: famiglie e imprese in difficoltà per debiti e usura. Le 3 province più esposte al rischio di usura in Italia sono Crotone, Reggio Calabria e Cosenza, a dirlo è una ricerca condotta dalla Consulta Nazionale Antiusura nel 2019. Uno studio che ha coinvolto tutte le province del territorio nazionale e che ha indagato il fenomeno di indebitamento patologico e il rischio di usura, rilevando che «nel corso degli undici anni della crisi finanziaria, in tutto il Paese, il numero delle famiglie in fallimento economico – per debiti accumulati e per bilancio deficitario - è passato da circa un milione 277 mila unità a quasi due milioni (1.959.500), riscontrando un aumento del 53%». Le famiglie italiane, quindi, fino allo scorso anno risentivano ancora gli effetti della crisi economica cominciata nel 2008, e adesso, ai tempi del covid-19, dovranno affrontare ulteriori sforzi per preservare la propria stabilità economica.
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Dal valore della sinodalità alle nuove sfide comunicative. Sono alcuni temi che abbiamo approfondito insieme all’Assistente generale di Azione Cattolica.
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