Avvenire di Calabria

Il business avrebbe fruttato ben cinquantamila euro: in manette un medico in servizio al Pronto Soccorso di Reggio Calabria

Certificati medici falsi per truffare l’assicurazione: 4 arresti

Redazione Web

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È Bruno Falcomatà, in servizio nel pronto soccorso dell'ospedale metropolitano "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria, il medico arrestato e posto ai domiciliari nell'ambito dell'operazione "Assicurato" condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura di Reggio Calabria, su una serie di truffe ai danni delle assicurazioni. Assieme a Falcomatà sono stati arrestati Nicola Gullì, tecnico del reparto di radiologia, e Vincenzo Benedetto e Francesco Cilione, ritenuti gli ideatori della presunta truffa ai danni delle compagnie di assicurazione che ha fruttato oltre cinquantamila euro grazie a certificazioni false. Gli indagati, complessivamente sono dieci.
Le altre persone indagate sono due soggetti coinvolti in un falso incidente stradale. Assieme a loro sono stati iscritti nel registro degli indagati anche il medico Giuseppe D'Ascoli, in servizio nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Reggio Calabria, consigliere comunale eletto nelle liste di Forza Italia, e il medico legale Vincenzo Prastaro, nei cui confronti, pero', secondo il gip, non c'è «un quadro indiziario connotato da gravita?tale da giustificare un provvedimento cautelare».

La richiesta di rettifica.

"In merito alla notizia secondo la quale sarei oggetto di indagine, con la presente smentisco categoricamente di aver ricevuto alcun avviso di garanzia né di essere sottoposto ad indagine da parte dell'autorità giudiziaria". Lo scrive in una nota Giuseppe d'Ascoli, medico in servizio nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Reggio Calabria e consigliere comunale eletto nelle liste di Forza Italia.

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