Avvenire di Calabria

Nei giorni scorsi si è tenuto un Forum, promosso dal Centro Comunitario Agape, sul tema

Chi decide sulla vita dei bambini? L’importanza delle «tutele»

Mario Nasone

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Il Forum svoltosi nei giorni scorsi su iniziativa dell’Agape, ha affrontato un tema cruciale per la vita della nostra comunità, quello del sistema delle tutele che dovrebbero garantire ad ogni minore del nostro territorio il diritto a crescere nel modo più sereno possibile e non finire nei buchi neri del disagio, della devianza, della esclusione sociale.

In particolare ci si è interrogati su chi e su come si decide sulla vita dei minori. Certamente la famiglia e la scuola rappresentano le agenzie educative più importanti che svolgono un ruolo decisivo e che non possono però essere lasciate sole. Assieme ad esse però, anche per la crisi che da anni investe queste due realtà, altri attori istituzionali sono costrette sempre di più ad intervenire, come il Tribunale Ordinario per separazioni e divorzi, il Tribunale per Minorenni per i provvedimenti di sua competenza ed ancora il Comune, l’Asp per poi passare a tutta la rete sociale composta da parrocchie, associazioni, società sportive che di fatto interagiscono con il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Con l’ufficio del garante che da qualche anno è stato istituito dalla regione proprio per presidiare e tutelare questi diritti.

Nel nostro territorio di Città metropolitana in questi anni queste agenzie non sono mai riusciti a parlarsi, a trovare forme di collaborazione e di integrazione dei loro interventi con il risultato che a pagarne il prezzo sono stati tutti quei minori che avrebbero avuto bisogno di interventi tempestivi, con apporti professionali diversi e con quella continuità educativa che è fondamentale per la crescita armonica di ogni minore. Paradossalmente del minore che vive un disagio personale e familiare ci si accorge solo al momento in cui assume comportamenti devianti (ad es. bullismo, commissioni di reati e conseguente collocamento nelle strutture della giustizia minorile)) e spesso non si riesce nemmeno a garantire percorsi certi di recupero sociale. Il Tribunale per i Minorenni grazie alla sensibilità del presidente Di Bella è da anni che questa rete e questa integrazione la chiede, avendo coscienza che i provvedimenti che emette in fase giudiziaria nell’interesse del minore restano lettera morta se non sono concordati e soprattutto eseguiti dai servizi del territorio. Già dal 2012 si è iniziato a chiedere ai vari attori istituzionali di sottoscrivere un protocollo che potesse garantire almeno i servizi essenziali di tutela. Tante le resistenze trovate soprattutto da parte dell’ASP e degli Enti Locali.

Solo con l’intervento fermo del Prefetto si è arrivati nel 2014 a firmare l’atto con il quale le varie istituzioni si assumevano le loro responsabilità, con un ruolo centrale assunto dall’ l’ASP. Un protocollo che nel febbraio 2017 è stato rinnovato ed è notizia di questi giorni che finalmente l’ASP ha costituito 4 equipe interprofessionali (due per la città, una per la zona ionica, una per la tirrenica) che dovrebbero diventare l’ interfaccia principale del Tribunale per i Minori sia la fase di diagnosi, sia per quella dell’intervento sul minore e sulla famiglia. Equipe che ad oggi sono composte esclusivamente da personale già in organico all’ASP che devono ottemperare alle diverse competenze a loro assegnate e si auspica pertanto possono essere potenziate con figure professionali aggiuntive. La necessità di una svolta in questo settore così delicato è emersa anche con toni accesi nel Forum promosso dall’Agape che purtroppo non ha avuto la presenza dell’ASP che però tramite il direttore sanitario Pasquale Mesiti ha garantito che si farà carico di dialogare e di collaborare sia con gli altri partener istituzionale che con la rete delle associazioni.

Importante anche il lavoro svolto dall’assessorato alle politiche sociali guidato da Lucia Nucera che nonostante la scarsità di personale e di risorse finanziarie è impegnato a rispondere alle richieste dell’autorità giudiziaria minorile e sta progettando una serie di interventi a sostegno delle famiglie dei minori a rischio. Anche l’assessorato alla istruzione guidato da Anna Nucera è impegnato a garantire alcuni servizi che finora erano scoperti come le mense scolastiche, il servizio di trasporto, le scuole serali ed in particolare si è fatta carico di avviare un coordinamento della rete di associazioni che stanno collaborando nele scuole con il percorso delle alleanze educative che vede protagonisti 20 associazioni e 12 scuole. Un tema importante che dal Forum emerso è quello di scarsità di risorse economiche ed umane dell’Ente Locale che riduce l’erogazione di servizi essenziali come il segretariato sociale, l’educativa domiciliare, i centri di aggregazione per adolescenti ed altro ancora. Per questo le realtà di volontariato presenti al Forum che già contribuiscono gratuitamente a diverse attività per i minori, si sono resi disponibili a collaborare con il Comune e con l’ASP per la progettazione di un piano organico per l’infanzia e l’adolescenza che potrebbe essere finanziato dalla Regione anche attraverso i fondi comunitari.

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