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Reggio Calabria, la lettera del segretario provinciale, Rosy Perrone a L'Avvenire di Calabria

Coronavirus, la Cisl: «Serve una diga contro l’impoverimento»

Redazione Web

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di Rosy Perrone * - Passata la tempesta dell’emergenza sanitaria più tetra del secolo, nulla sarà come prima? Forse, o molto probabilmente si! Economia in ginocchio e relazioni sociali da reinventare, sarà questo lo scenario che, con buona probabilità, ci troveremo difronte. Si dovrà pensare ad un nuovo concetto di sanità, e soprattutto ad un nuovo rapporto tra Stato e Regioni. Perché se c’è qualcosa che non ha funzionato sarà il tempo a stabilirlo, ma abbiamo la sensazione che la risposta sarà mortificante.

Ad oggi, occorre un ‘exit strategy’ per ridurre al minimo l’impatto catastrofico del fenomeno ‘Covid-19’. Non c’è dubbio, che il punto dal quale partire è quello di costruire subito un sostegno immediato (ma transitorio con obiettivo superata la crisi "lavoro") al reddito delle persone e delle famiglie per contrastare l’impoverimento, e mantenere la coesione sociale e democratica delle nostre comunità. C’è in ballo la tenuta del Paese.

Occorre un’alleanza sociale, tra istituzioni, corpi intermedi e welfare, che traghetti fuori dalla burrasca il nostro Paese. Perché oltre ad impedire l’impoverimento delle persone, e dunque l’acuirsi delle già elevate disuguaglianze sociali, è indispensabile evitare il collasso produttivo, soprattutto del sistema di micro-imprenditorialità e delle piccole e medie imprese. Il contesto dell’area Metropolitana restituisce un tessuto fragile e certamente inadeguato a fronteggiare una crisi di tale portata. Molte realtà commerciali, industriali, agricole e non solo, faranno fatica a ripartire - ammesso che ci riescano - e dunque non sarebbe estemporaneo puntare su un nuovo Piano Marshall europeo per la ricostruzione del Sud e di quelle realtà metropolitane che possono direttamente attingere da fondi comunitari appunto. Un piano di un’Europa dei popoli solidale e sussidiaria, un’Europa più vicina ai suoi cittadini… molto di più di quello che ha dimostrato di essere in queste settimane concitate. Fondi e investimenti diretti sui territori con procedure snellite da zavorre amministrative, per dare un respiro all’economia reggina. Fondi da intercettare con le strutture e le sub-strutture della Città Metropolitana. Esercizio che non è riuscito molto bene all’amministrazione in carica, considerando questa è anche una prerogativa funzionale di un ente intermedio come la Metrocity. Ma non è questo il tempo delle polemiche.

Anche giovani professionisti e ‘partite iva’ andranno aiutate, magari con l’idea di un sostegno di emergenza per il lavoro autonomo. Un settore distrutto dalla paralisi che avrà bisogno di più tempo rispetto ad altri, per rialzare la testa. E per coloro che hanno perso il lavoro, spingere sull’idea di un reddito di Cittadinanza per l’emergenza, che aiuti gradualmente - e soprattutto realmente - i fruitori ad un reinserimento occupazionale. Con un’analisi attenta e puntuale sugli effettivi bisogni delle famiglie, escludendo interventi a pioggia che creerebbero dei ‘lazzaretti assistenziali’.

Ma quando tutto sarà finito, non sarà rinviabile una riforma statale della Sanità. Un comparto che ha retto a stenti. Un comparto che in realtà come quella di Reggio Calabria, si è ritrovato ‘nudo’ al cospetto di questa inaspettata burrasca. Decenni di tagli e di organizzazioni improvvisate, reparti atavicamente sottorganico, commissariamenti e management ‘statici’ oggi ci lasciano un verdetto netto ed inequivocabile: il sistema in cui la sanità è in capo alle regioni ha fallito! Occorre una governance della struttura unitaria nazionale perché è inconcepibile avere venti sistemi sanitari, con venti protocollazioni differenti, con venti legislazioni in materia, autonome e indipendenti l’una dall’altra.

Insomma piccoli contributi di proposte che la Cisl Metropolitana vuole mettere sul tavolo affinché nessuno resti indietro. Vogliamo offrire alla discussione post crisi, viatici credibili che possano programmare risposte a misura delle persone, perché riteniamo assolutamente necessario diversificare gli interventi in base alle esigenze specifiche che la collettività avanzerà. Per questo, solo un’alleanza sociale potrà trovare le soluzioni esaustive alle criticità che l’emergenza Coronavirus ci lascerà in eredità.

Siamo già a lavoro per capire quali siano le attività private, pubbliche e sociali prioritarie, necessarie nel breve termine per contrastare (in condizioni di sicurezza sanitaria) gli effetti della crisi, e nel medio-lungo termine per marcare, con la partecipazione di istituzioni, dei cittadini e del mondo di rappresentanza, un cambio di passo allo sviluppo del nostro territorio, su basi di giustizia ambientale (transizione ecologica e agro-alimentare) e sociale.

* Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria

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