Avvenire di Calabria

Bilancio positivo dell’organo di controllo dopo il «vuoto» registrato nei 18 mesi precedenti

«Così il Corecom si è diffuso in Calabria»

Redazione Web

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di Giuseppe Rotta * - Il 31 maggio il Corecom Calabria, a meno di un anno dal suo insediamento, ha presentato la relazione per l’anno 2016. Il Comitato regionale per le comunicazioni si è impegnato già nei primi sei mesi a recuperare i ritardi dovuti alla vacatio di circa un anno e mezzo.

Dopo poco più di quattro mesi, come concordato formalmente, vi è stata l’ispezione dell’Agcom per la verifica dei risultati di recupero dell’arretrato accumulato nei due anni precedenti. L’esito dell’ispezione può definirsi, con un piccolo accenno di orgoglio, ampiamente positiva.

Una prima valutazione del Comitato è stata il prendere atto di due fattori in un certo senso frenanti: per prima cosa registravamo che, al di fuori delle catego- rie professionali direttamente coinvolte, i cittadini conoscevano poco se non addirittura disconoscevano non solo le competenze ma addirittura l’esistenza stessa del Corecom; l’altro fattore era costituito dalla struttura geografica regionale e dalla più che nota carenza nei trasporti locali. Uno studio del bacino d’utenza e delle distanze ci ha consentito di individuare dieci Enti Locali, tra cui quello posto a Catanzaro che in sostanza era già nella disponibilità del Consiglio Regionale, con i quali abbiamo stipulato delle convenzioni in base alle quali l’Ente ha messo a disposizione del Corecom un ufficio ed il proprio personale affinché i calabresi possano scegliere la località più vicina alla propria residenza per recarsi e esperire in videoconferenza il tentativo di conciliazione.

Altra questione che ha trovato questo Comitato, come tutti i Comitati d’Italia, particolarmente sensibile riguardava la tutela dei minori. Era del tutto evidente che il sistema dei media e l’attenzione rivolta ai minori ma, più in generale alle giovani generazioni, dovevano essere una delle priorità del nostro operato. Ci siamo trovati davanti alla scelta se omettere l’approvazione delle graduatorie sui contributi alla emittenti locali e trasmettere gli atti ad Agcom così come li avevamo trovati o assumerci una responsabilità che sentivamo quasi imposta da un settore fortemente in crisi. Abbiamo scelto di assumercela. Ma abbiamo voluto lanciare anche un segnale di forte attenzione a questo settore. Il primo atto esterno del Comitato è stato il protocollo di collaborazione con la Federazione nazionale della stampa italiana un segnale chiaro: trasparenza e legalità dovevano essere il fattore centrale nell’attribuzione dei contributi.

I prossimi sei mesi ci diranno se saremo in grado di rivederci tra un anno per poter affermare che abbiamo dato un altro contributo innovativo e utile alla collettività.

* presidente del Corecom Calabria

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