Avvenire di Calabria

Neroarancio mai in partita, travolta da un prestazione super di Chessa per i capitolini

Crisi Viola, la Virtus Roma passeggia al Pentimele (83-104)

Federico Minniti

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Paternoster getta nella mischia i “partenti” Lupusor e Legion assieme a Caroti, Radic e il rientrante Fabi. Roma risponde con Raffa, Sandri, Chessa, Vedovato, e Brown. 

Primo periodo. L’avvio è a tutto gas con Roma che capitalizza al massimo con Chessa e Raffa che firmano il primo break (4-13) che costringe il coach reggino alla sospensione tecnica. Il rientro dal time-out - se è possibile - è anche peggio: palla persa di Fabi e fallo antisportivo del capitano neroarancio: avvio primo quarto «in copia carbone» di quello contro Legnano nell’ultimo turno casalingo. Lupusor e Legion, proprio loro, provano a ricucire, ma la Virtus in transizione vola, col gioco a rimorchio da tiro subito, che infilza sempre la Viola (16-28). Nonostante i cambi, l’inerzia rimane sempre in mano a Roma, con Raffa caldissimo dai 6,25 m a cui risponde il gatto Micevic. Baldasso segna col “solito” contropiede, replicato dal canestro - da tre punti - di puro orgoglio di Lorenzo Caroti per il 22-33 con cui si chiude il primo quarto.

Secondo periodo. La ripresa del gioco si apre con un grande movimento di Guariglia, il solito Chessa da tre (18 punti in tredici minuti) e Fabi che si sblocca dalla media. Il risultato non cambia, Roma resta sempre “in controllo” della gara. Corbani, subita la tripla di Lupusor, decide di parlarci su chiedendo al tavolo dei giudici un time-out sul 30-43. Difesa e contropiede il verbo dei romani. Nonostante una Viola “che ci prova”, la differenza la fa il talento di Massimo Chessa che manda in tilt il sistema difensivo di Paternoster. Roma prova a chiudere la pratica con largo anticipo col 37-64, all’intervallo lungo con una piena dimostrazione di essere di un altro pianeta rispetto ai neroarancio. 

Terzo periodo. Prima novità per Paternoster: dentro Mazic, mai utilizzato sinora, per la “mission impossibile” di neutralizzare un Chessa da 25 punti in 20 minuti. Si riparte con la tripla di Fabi e due ottime difese neroarancio. Seppur la Viola ci metta del suo, in termini di agonismo, Roma prosegue nella sua intensissima partita di transizione, mantenendo le “buoni abitudini” offensive con Chessa (ancora lui!) e Raffa. Mazic, 5 punti in un amen, prova a dare lo scossone. Parziale balcanico per i neroarancio con Radic bravo a concludere i giochi in pick’n’roll. La Viola in attacco si accende con Legion, ma l’emorragia è in difesa (59-79). Poi black-out Roma con due attacchi orripilanti. Lupusor e Legion, sempre loro provano a riportare la Viola a contatto, con una magia finale dell’America. 69-82 ed è un miracolo essere così vicini. 

Quarto periodo. Chessa riprende la sua gara, ancora con una tripla. Landi lo copia, Raffa mette il punto esclamativo (69-90). Roma dopo 80’’ dell’ultimo quarto prova a chiuderla definitivamente. Legion e Caroti provano l’ultimo sussulto di orgoglio con un 4-0 per i neroarancio. Ma stasera non c’è proprio partita. Roma domina, la Viola fa errori grossolani, patetici come le rimesse laterali regale agli avversari. 

 

Viola Reggio Calabria - Virtus Roma 83-104

(22-33 | 15-31 | 24-18 | 14-22)

Viola Reggio Calabria
Mazic 6, Radic 17, Taflaj, Lupusor 15, Legion 22, Caroti 10, Fabi 6, Guariglia 2, Guaccio, Micevic 3, Babilodze 2.
Coach Paternoster

Virtus Roma

Brown 19, Raffa 23, Piccolo, Disimone ne, Maresca ne, Chessa 33, Sandri 6, Baldasso 11, Landi 7, Vedovato 5.
Coach Corbani

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