Avvenire di Calabria

Diocesi di Perugia: mons. Maffeis ai giovani della “Star Cup”, “la Chiesa cammina con voi per scoprire la freschezza del Vangelo vissuto”

di Redazione Web

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I campi da calcetto e gli spalti si sono svuotati di atleti e tifosi per gremire la grande tensostruttura del Centro sportivo di Santa Sabina (Perugia) dove, poco dopo mezzogiorno di ieri, domenica 10 settembre, l’arcivescovo Ivan Maffeis ha celebrato l’Eucaristia nell’ambito della “Star Cup”. È il torneo di “Calcio a 5” (quest’anno con ben 108 squadre maschili e femminili per un totale 4mila giovani coinvolti) di diverse realtà parrocchiali, oratoriali e di associazioni dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, giunto alla 17ª edizione dedicata al tema “Louder (alza la voce)”.

Nel giorno del Signore i giovani della “Star Cup”, il torneo che si gioca “dentro e fuori dal campo”, si sono raccolti nel loro cuore, “che è il santuario più importante – ha commentato mons. Maffeis –, è la Chiesa in cui ritroviamo noi stessi”. Ad incoraggiare i giovani ad “alzare la voce” è stato lo stesso arcivescovo durante l’omelia, parlando di “un grido che fa eco al Dio della vita, di quel Dio che sogna un uomo libero, sogna che nessuno resti prigioniero dei tanti sepolcri che la vita ci costruisce e poi siamo noi stessi a chiuderci dentro”. “Quel Dio che ci provoca ad uscire dicendoci: vieni fuori dalle tue paure e dai tuoi egoismi, vieni fuori da tutto quello che soffoca la vita e la spegne. È il grido del ceco nato, che racconta il Vangelo, quello di un uomo che non si rassegna alle tenebre, a stare ai margini della strada al punto tale di gridare più forte di quella comunità che sembrerebbe preoccupata solo di farlo zittire”.

Dal presule una raccomandazione-esortazione: “Ragazzi, non fidatevi mai di chi non vi ascolta, di chi da una parte vi fa i complimenti ma dall’altra vi tiene ai margini, perché sa già quello che vi serve. Seguite chi vi ascolta, chi ha tempo, chi ha cuore e disponibilità per voi. Il grido della Chiesa, che siamo noi, non è preoccupata tanto di consegnarvi la dottrina, un libro, un catechismo, è preoccupata, in senso buono, di camminare con voi e di scoprire oggi la freschezza del Vangelo vissuto, di riscoprire in Gesù Cristo quella presenza che riscalda il cuore, che permette di fidarsi e di guardare avanti”.

Fonte: Agensir

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