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Il cardinale arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia presiederà la celebrazione diocesana di ringraziamento per la venerabilità del servo di Dio Agostino Cozzolino, venerdì 4 luglio, alle ore 18.30, presso la basilica di Capodimonte.
Il venerabile servo di Dio Agostino Cozzolino nacque a Resina, oggi Ercolano, il 16 ottobre 1928 in una famiglia povera e religiosa. Entrato nel Seminario di Napoli, fu ordinato sacerdote il 27 luglio 1952. Inviato da subito come vicario parrocchiale della parrocchia rurale del SS.mo Rosario di Poggioreale, si dedicò all’attività formativa e alla catechesi dei giovani e degli adulti. Nel 1956, venne nominato parroco della parrocchia Regina Paradisi ai Guantai Nuovi.
Nel 1957, fu nominato vicerettore del Seminario Maggiore di Napoli. Qui rimase circa tre anni, segnando con l’esempio e la parola la formazione di molti giovani seminaristi.
Il 30 settembre 1960, venne trasferito nella basilica santuario di Santa Maria della Neve, nel quartiere Ponticelli di Napoli, dove rimase come parroco fino alla morte. Si sforzò di creare una comunità pastorale viva, capace di annunciare il Vangelo. Riuscì a incrementare la devozione per la Madonna della Neve, come anche diffuse il Movimento “Fraterno aiuto cristiano” (Fac), nato nell’esperienza di una parrocchia padovana alla fine degli anni Quaranta. L’amore concreto per i poveri e per i bisogni materiali e spirituali di tutti fu una delle caratteristiche del suo impegno pastorale in mezzo al suo popolo.
Divenne una presenza importante nel quartiere che, dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, si trasformò in un popoloso centro periferico con un contesto sociale eterogeneo e problematico, di degrado e povertà.
Lavorò instancabilmente per il bene delle persone che gli erano state affidate. Con spirito di accoglienza, iniziò ad applicare le nuove direttive pastorali del Concilio Vaticano II e dei pastori della Chiesa partenopea. Promosse anche gruppi di spiritualità familiare, vedendo nella famiglia un “soggetto attivo della pastorale”. Curò i rapporti con i confratelli nel sacerdozio, promuovendo incontri periodici per assicurare momenti di condivisione e scambi di esperienze. Fu membro dell’Istituto Secolare dei Sacerdoti del Sacro Cuore.
Nel 1987, gli venne diagnosticato un tumore al pancreas. Operato a Brescia, rientrò a Napoli, dove visse la malattia come un’ulteriore occasione di apostolato. Morì il 2 novembre 1988. La fama di santità si è consolidata nel tempo giungendo sino a oggi.
Fonte: Agensir