Avvenire di Calabria

«Nel silenzio dell’opinione pubblica sono abbandonati al loro disagio sociale e sanitario»

Disabili psichici: interviene Previte di “Cristiani per vivere"

La mancanza di strutture adeguate genera disagi costanti

Redazione Web

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Riportato da Agenzia Sir

«I disabili fisici, specialmente gli handicappati psichici» sono «dimenticati nel silenzio delle Istituzioni, abbandonati al loro disagio sociale e sanitario, scaricati sulle spalle delle famiglie». Lo afferma Franco Previte, presidente dell’associazione “Cristiani per servire”, in una nota nella quale sottolinea che «la patologia mentale, tanta bistrattata, è di una gravità intensa, perché colpisce a vari livelli, dalla depressione – primo disordine funzionale della persona – alla schizofrenia, fino alle patologie più gravi».

«È un ‘fenomeno’ che negli ultimi tempi ha colpito con sempre maggior incidenza anche i giovanissimi» e che è costituito «da una serie di patologie, che restano troppo spesso avvolte nel silenzio dell’opinione pubblica, delle Istituzioni e anche del mondo medico». «Di fronte a numerosi episodi di violenza efferata», Previte invita a riconoscere «la drammatica carenza di strutture volte alla prevenzione e cura del disagio mentale». «Anche il nostro Paese non fa eccezioni – aggiunge – specie là dove le Istituzioni non trovano il ‘tempo’ per ridurre o annullare questo grave e urgente disagio sociale, lasciando i ‘malati’ in carico alle famiglie, dimenticando, soprattutto, la sicurezza dei cittadini».

«La cosa ancor più grave, non ritenuta tale dalle nostre Istituzioni – prosegue Previte -, è che di fronte a disagi e sofferenze dei cittadini affetti da handicap mentale, assistiamo a tentativi di introdurre eutanasia, applicazione dell’aborto selettivo, sterilizzazione, limitazione delle nascite». «Tutte ‘metodologie’ che offendono la dignità della persona e negano il diritto alla vita”. “Così non si combatte contro la malattia – conclude – ma si discriminano, per non dire si eliminano, disabili fisici, handicappati psichici, anziani non autosufficienti, malati terminali».

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